Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Per una _Concentrazione Repubblicana-Socialista in Italia era stata quasi illimitata negli ultimi vent'anni. L'Italia formicolava di giornali socialisti, repubblicani, comunisti, anarchici, che occupavano nella vita politica del paese uno spazio vasto e tutt'altro che disonorevole. La organizzazione economica delle classi lavoratrici contava due milioni e centomila uomini sotto bandiera socialista, un milione e duecentomila uomini sotto bandiera cattolica e un altro mezzo milione sotto bandiera sindacalista-anarchica o sotto bandiera "patriottica." La libertà di associa– zione politica era illimitata. Le classi dominanti erano del tutto discreditate e demoralizzate. I milioni di soldati tornati dalla guerra odiavano e di– sprezzavano i generali della cui criminale asinità avevano durante la guer– ra fatto esperienza nelle proprie carni. L'esercito perciò non poteva servire come strumento di repressione. Le forze di polizia erano striminzite e indisciplinate. Per la ·prima volta nella storia d'Italia le classi lavora– trici avevano il potere a portata di mano. Quel rinnovamento sociale che i democratici del Risorgimento avevano sognato, era possibile, finalmente. Invece del rinnovamento avemmo il fascismo a cominciare dall'autunno del 1920. Perché? Molti di voi mi diranno che nel 1919-1920 la rivoluzione non av– venne perché i socialisti non la vollero. Visto che i socialisti non la facevano, ·i generali armarono le spedizioni punitive; la polizia lasciò "carta bianca" alle bande criminali; i giudici lasciarono impuniti i fascisti e furono feroci cogli operai e coi contadini che si difendevano; i politi– canti che erano al governo, fra i quali Bonomi, autorizzarono generali, poliziotti, giudici a fare quel che fecero; e banchieri, grossi industriali, proprietari di terre, esercenti, fornirono i fondi per pagare gli scherani fa– scisti. Accettiamo questa spiegazione in via provvisoria. Credete vo_i che non vi sieno oggi piu generali, poliziotti, giudici, politicanti, banchieri, grossi industriali, proprietari di terre, esercenti, in Italia? E credete che ·i socialisti non ebbero in quel disastro nessun'altra colpa salvo quella di non aver fatto la rivoluzione quando avrebbero potuto farla? Questa è ' la spiegazione piu comunemente accettata fra comunisti e anarchici, per- ché la piu ·comoda. Ma non è tutta la spiegazione vera. Il Partito Socialista fu responsabile, il principale responsabile della rea– zione fascista, non perché nel 1919 e 1920 non fece la rivoluzione. Quella famosa rivoluzione di cui tutti avevano parlato per quasi un secolo, nessuno in Italia la voleva. Meno che gli altri comunisti, che si gargarizzavano con quella parola, ma non fecero mai nulla per ~enire al sodo. Per essi il mondo girava intorno all'Italia, l'Italia girava intorno a Torino, Torino girava intorno alla Fiat, gli operai della Fiat erano comunisti, ma non potevano fare la rivoluzione se tutti gli. altri non si muovevano prima di loro. I soli anarchici in quei giorni volevano la rivoluzione sociale totale subito. Ma erano pochi e rimasero isolati per aria. Per fare una rivoluzione ci vogliono i rivoluzionari, come per fare lo stufatino di lepre ci vuole la 609 Biblioteca Gino Bianco

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