Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

I "romani" del signor Bullitt Tuttavia il Signor Bullitt avrebbe potuto trovare 1n California' tutto ciò che ha scoperto a Roma. Egli stesso impersona i suoi "romani" o i suoi "italiani." Vi sono degli individui che non possono muovere un passo senza inserire dovunque il loro "Io." Il signor Bullitt non è una persona . d d. . "I " ·1 ". . " 1nva ente: non ice mai: o, ma sempre, umi mente, 1 romani, oppure "gli italiani." Ma perché andare fino a Roma? "I romani" e "gli italiani" possono raggiungere le stesse conclusioni senza lasciare la mia stanza a Cambridge, Massachussets. Cosf, diciamo pure che tutti "gli italiani" (Cambridge, Mass.), pen– sano che il Foreign Office inglese, e il Dipartimento di Stato americano corrono il rischio di provocare l'instaurazione di regimi comunisti nell'Eu– ropa centrale, occidentale e meridionale, non per non seguire i suggeri– menti del Signor Bullitt, ma perché non si decidono una buona volta a liberarsi da idee sbagliate, come quelle ael Signor Bullitt. Né costui, né i nostri capi politici vogliono comprendere che le classi superiori e i par– titi conservatori che sono stati i veri responsabili dell'attuale tragedia europea, sono spacciati in qualsiasi paese d'Europa, e che, stando cosf le cose, i nostri capi· dovrebbero dappertutto appoggiare quei gruppi di democratici e socialisti di centro che non intendono dare mano libera agli stali1:1isti,ma al tempo stesso vogliono farla finita con i privilegi econo– mici e politici goduti in passato dai loro vecchi capi falliti. Ma, inyece, a che cosa assistiamo? Al fatto che gli Alleati hanno tentato, o stanno tentando di salvare dal naufragio tutti i resti dell'as– setto sociale e politico europeo dell'anteguerra: Giraud· e Peyrouton in Francia, Otto d'Asburgo in Austria, Badoglio e la casa di Savoia in Ita– lia, Re Pietro in Jugoslavia, Re Giorgio in Greèia, Re Michele in Romania, Mannerheim in Finlandia, Franco in Spagna, tutti costoro e, in aggiunta, un assortimento di mummie aristocratiche, di prelati medioevali, di bu– rocrati parrucconi, di uomini d'affari corrotti e di gener~li. Questi dovrebbe– ro essere, almeno cos1sembra, i pilastri della società europea del dopoguerra, sotto la protezione degli anglo-americani. Per effetto. di questa politica sbagliata, i gruppi di centro minacciano di disintegrarsi. Ma se ciò avverrà, non si volgeranno certo verso la _destra consèrvatrice anglo-americana, bensf correranno verso la sinistra stalinista. Bullitt, ed i suoi "romani" e "italiani" non saranno meno responsa– bili di Churchill se la politica che oggi essi stanno facendo costringerà i democratici e socialisti europei a "divenire bolscevichi." Questo è quanto pensano i miei "romani" ed i miei "italiani" (di Cambridge, Mass.). Essi non sono "tutti gli italiani," e neppure ."tuttt i romani," ma sono, comunque, molto piu numerosi di quanto non sospetti, e non desideri, il Signor Bullitt. · "I romani" e "gli italiani" (di Cambridge, Mass.), pensano che nel 1941 il Presidente Roosevelt non commise alcun errore accordando aiuto alla Russia senza costringere· Stalin ad accettare le condizioni americane. Stalin doveva essere aiutato senza indugio, non nel suo, ma nel nostro. interesse. 579 40 BlunvLdCa Gino Bianco \

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=