Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America nisti chiamano "partigiani," gli Alleati chiamano "patrioti," e noi chiame– remo semplicemente "antifascisti" come li abbiamo sempre conosciuti. "Per loro natura - ci spiegò Mr. Matthews da Roma - i patrioti sono un elemento non organizzato, non regolato, armato e pronto a imprese di– sperate." "Se vi è qualche forza organizzata, essa viene principalmente dai comunisti, sebbene la grande maggioranza dei patrioti non è formata da comunisti." Conservatori italiani e alcune autorità Alleate pensano eh-e l'Italia dev'evitare la ripetizione del fenomeno che favorf l'avvento del fascismo dopo la prima guerra mon– diale. Allora gli Arditi furono un elemento importante del movimento, e aiutarono Gabriele D'Annunzio a Fiume. È opinione di molti che i partigiani del giorno d'oggi minacciano una rivoluzione, salvo che non siano subito disarmati ed assorbiti nel– l'esercito regolare o restituiti alle loro occupazioni civili. Se Mr. Matthews fosse meno ignorante delle cose italiane, saprebbe che gli Arditi sarebbero stati innocui se il Ministero della guerra nel 1919 li avesse sbandati come smobilitava gli altri soldati, e se la polizia e la magistratura avessero trattato come si meritavano quelli che non si adatta– vano a tornare al lavoro. Invece gli Arditi furono messi sotto il comando del Generale Pitzio-Biroli, e protetti da costui furono utilizzati da Musso– lini, da D'Annunzio, dai nazionalisti a !ar colare sangue, e finalmente si ri– versarono in massa nelle bande fasciste. Gli Arditi diventarono malefici per– ché furono aiutati a diventar tali da coloro stessi che oggi vorrebbero es– sere sbarazzati dagli antifascisti perché sanno di non potere utilizzare questi come utt·Nzzarono gli Arditi. Ecco perché gli antifascisti debbono essere al piu presto disarmati. E per facilitare il disarmo è bene calunniarli come vigliacchi. Mr. Matthews ha cominciato a Firenze. Via via che procede– remo verso il nord ne sentiremo sempre delle piu belle. La situazione degli aristocratici e dei monarchici a Firenze dev'essere assai precaria se Mr. Matthews ha ricevuto l'ordine di ritornare per la terza volta ad accusare gli antifascisti fiorentini di "avere mancato di salvare i ponti e il cuore della città." (New York Ti·mes, 7 settembre). Quando si occuperà per la quarta volta di questa faccenda l'ex-agente fascista accuserà gli antifascisti fiorèntini di avere essi fatto saltare i ponti e distrutto il centro della città. Meno male che il brav'uomo ammette che nell'Italia ancora occupata dai tedeschi gli antifascisti si battono eroicamente. Ma ha cura di aggiun– gere che si battono "forse con minore successo dei patrioti francesi" per– ché "non vi è stato in Italia nessun movimento fulmineo ma solamente una penosa, continua, prolungata campagna che offre ai patrioti italiani la loro opportunità di insorgere solo all'ultimo momento in regioni limitate." Se il brav'uomo fosse stato un galantuomo, avrebbe spiegato al suo pubblico che solamente in questi ultimi mesi gli Alleati hanno comin– ciato a fornire di armi gli insorti italiani, perché gli italiani erano condan– nati a rimanere inerti per potere essere accusati di essere vigliacchi. Ep- 576 BibliotecaGinoBianco

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