Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America ero1c1,possiamo dire che Mussolini non poteva andare m guerra per man– canza di scarpe e. di pantaloni. II Nell'autunno scorso, in tutta Italia era diffuso un violento atteggia– mento antitedesco, che si poteva ritrovare in tutte le classi, perfino tra i fa– scisti. Questo fatto è stato attestato da tutti coloro che vivevano allora in Italia, e ne sono tornati. Col suo buon senso, l'uomo della strada si rendeva conto che 80 mi– lioni di tedeschi arroccati nel cuore dell'Europa e guidati da individui tra– scinati da un'insensata passione imperialistica, non potevano essere piegati né dai 42 milioni di francesi, né dai 44 milioni di italiani, se i francesi e gli italiani non si univano per convincere i tedeschi che il giuoco della guerra non valeva la candela. Nemmeno un'alleanza franco-italiana sareb– be riuscita ad arginare la marea tedesca. Soltanto una triplice alleanza tra Inghilterra, Francia e Italia sarebbe valsa a garantire la pace, tanto piu che esisteva un accordo tra Russia e Germania. L'eliminazione della Fran– cia o dell'Inghilterra in seguito ad una aggressione tedesca non avreb– be arrecato alcun vantaggio all'Italia. L'Italia si sarebbe trovata in Euro– pa di fronte ad una potenza soverchiante e sarebbe stata costretta a fun– zionare da semplice ingranaggio in quel meccanismo, e ciò avrebbe si– gnificato la fine dell'indipendenza nazionale italiana, non a favore di un'or– ganizzazione internazionale superiore, che garantisse parità di diritti a tutti i suoi membri, ma a favore del predominio di un'unica potenza. Questi pensieri esistevano, piu o meno chiari, nella testa di qualun– que italiano. Perciò non c'è da meravigliarsi che lo scorso settembre la grande maggioranza del popolo italiano si mostrasse contraria a fare la guer– ra a fianco di Hitler. Il 23 settembre Mussolini minacciò di "spazzar via quel piccolo muc– chio di feccia umana" che osava disapprovare la sua politica. Se quel gruppo fosse stato realmente piccolo, Mussolini non avrebbe sentito il bi– sogno di scalmanarsi tanto. La verità era che lo scorso settembre egli non solo era disarmato, ma era anche isolato e impotente in mezzo a un popolo ostile. · In un'altra occasione della sua carriera Mussolini si era trovato di fronte a una situazione ugualmente disperata: nella seconda metà del 1924, dopo l'assassinio di Matteotti. Allora i capi dell'opposizione parlamentare se ne stettero con le mani in mano ad aspettare che il Re caccias– se Mussolini, e in questo modo gli concessero altri sei mesi per riorganiz– zare il suo partito, che si era sbandato nei giorni che seguirono al delitto. Nel frattempo, Papa Pio XI biasimava i giovani cattolici che resistevano alla violenza fascista, ammoniva gli ecclesiastici ad astenersi da attività po– litiche, e cos1 facendo, disorganizzava il movimento antifascista tra i cat- 14 BibliotecaGino Bianco

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