Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Firenze1 Dunque non solo tre dei quattro antichi ponti di Firenze sono andati (i due moderni contano solo fino a un certo punto). Ma buona parte della nostra vecchia Firenze, non solo in Oltrarno, ma nella cerchia antica on– d'essa al tempo di Dante prendeva ancora e sesta e nona, è andata. Il cuore piange come per la perdita d'una persona cara. Sf, lo sappia– mo. Coll'aiuto dei documenti grafici, tutto potrà essere ricostruito. Ma lasciateci essere d'accordo almeno una volta con un cardinale. Quando gli americani dissero al Cardinale Maglione che essi avrebbero ricostruito la Badia di Montecassino dopo averla (senza necessità) demolita, il Cardi– nale Maglione rispose: "Anche se la rifarete d'oro e d'argento, non sarà quella d'una volta." No, Firenze non sarà piu quella di una volta. Unica consolazione: non dobbiamo amareggiarci accusando i nostri del delitto, come fu per Montecassino. Possiamo dare sfogo incondizionato al nostro rancore verso i nazi e i loro complici italiani. E non ci venga Pio XII a raccontare che dobbiamo perdonare ai nostri nemici, come ha detto agli abitanti di Londra. Perdoni lui, che non ha nemici, che è neutrale e che perciò può andarsene senza difficoltà nel campo dei vincintori quali che essi siano. Noi non possiamo perdonare. Possiamo astenerci dalle vendette cieche che aggiungano ingiustizie a ingiustizie. Ma gli italiani complici di tanto misfatto, i fascisti matricidi, quelli li perdoni Pio XII se vuole. Noi, no. Il corrispondente del New York Times (31 agosto), Mr. H. L. Mat– thews ci ha dato la lista di tutti gli edifici distrutti. ·Gliela dette un ufficiale americano che, com' egli dice, "con l'aiuto degli italiani" sta sal– vando quel che può salvare. C'era bisogno che andasse un tenente ame– ricano a Firenze, il centro degli studi di storia e di archeologia medie– vale toscani, per salvare il salvabile. Gli italiani non possono avere in quel- 1' opera che un ufficio sussidiario: "aiutare." Perché non risparmiare lo stipendio di quel tenente americano? Se tutto si riducesse a questo, poco male. L'America è ricca, beata lei, e si può occupare anche dei monumenti di Firenze. Dopo tutto la buona volontà, anche se mal collocata, è degna di gratitudine. Ma quel che non si può tollerare è la calunnia che il corrispondente del New York Times ha lanciato contro le vittime di quel disastro. Ecco le sue parole precise: 1 "This is the culmination of German vandalism to date, but there is also one other aspect that must go down indelibly on the pages of history: not a single Florentine gave or even risked his life to save the bridges and the medieval core of his city. Tliousands of ?artisans are now fighting in the streets and hundreds were killed or 1 "L'Italia Libera," 16 settembre 1944. 571 Biblioteca Gino Bianco

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