Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America gli toccava vedere. Si sarebbe meravigliato piuttosto di non sentire un frastuono ancora piu continuo di fucilate. Quel che occorre oggi in Italia non è aver paura del comunismo, ma ricondurre nel loro alveo democra– tico naturale lè forze che oggi minacciano di lasciarsi convogliare nei canali comunisti per reazione contro la errata politica dei liberali. I "li– berali," se fossero "liberali" e non "conservatori," taglierebbero netta– mente fuori del corpo della nazione la cancrena monarchica, e si asso– cerebbero con i democratici-cristiani (i veri e non i clericali mascherati), i democratici-liberali, i socialisti e i comunisti non stalinisti, per costrui– re una repubblica democratica, fuori della quale rimarrebbero a destra i fascisti, i monarchici e i clericali, e a sinistra gli stalinisti. Invece di far questo, i "liberali," cioè conservatori, restando legati alla tradizione monarchica, indeboliscono il movimento democratico re– pubblicano, e spingono verso il comunismo molti di coloro che, avendo vomitato la monarchia, non intendono piu di rimangiarsela. Alla fine, per paura del movimento comunista da loro stessi rafforzato, i liberali saranno costretti a far blocco con tutte le reliquie militari, burocratiche, capitalistiche ed ecclesiastiche del fascismo mussoliniano. Purtroppo, essi possono fare assegnamento sull'appoggio del governo inglese e del go– verno americano. Perciò è probabile che eserciteranno nella politica italiana un'influenza assai superiore alla loro forza reale. Ma anche questo contare sull'appoggio di governi esteri, non per combattere la guerra di libera– zione, ma per controllare la politica interna del paese, è un errore funesto, che sarà pagato assai caro quando l'occupazione militare estera verrà a mancare. Se queste sono oggi le condizioni elementari del problema italiano, le qualità e i precedenti personali di Bonomi, di Umberto, di Maria José contano ben poco. Quel che conta è la loro azione reale o possibile. Bonomi ha accettato di prendere il posto di Badoglio alle stesse condizioni disastrose e disonorevoli di Badoglio. Chi lo ha indotto a questo passo andrà a raggiungere Guido da Montefeltro nella bolgia dei catti– vi consiglieri dell'inferno dantesco. Anche se fosse stato il piu eroico anti– fascista dell'universo, Bonomi avrebbe egualmente rovinato se stesso con quell'errore, senza rendere nessun servizio né al popolo italiano né agli Alleati. Questi hanno bisogno di trovare in Italia non molluschi, ma uo– mini che sappiano dire di no. Se Umberto non aveva voglia di mettere i fiori sulla tomba che rinserra il defunto genitore, doveva rifiutarsi. Al suo avo Vittorio Emanue– le II i cortigiani attribuiscono il detto che Casa Savoia conosceva la via dell'esilio non quella del disonore. Umberto avrebbe potuto pronunciare queste parole molte volte in tanti anni. Preferi beccarsi la lista civile che Mussolini gli assegnò in piu della lista civile goduta da suo padre. Due mesi or sono domandò, ma non ottenne dagli Alleati, che gli consentissero la organizzazione di un corpo d'armata nella guerra nazionale. Perché al– lora accettò di fare il Luogotenente? È dunque cosf difficile a questi 562 BibliotecaGino Bianco

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