Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America della politica che non fu fatta," Le dettava parole come queste, piene di commozione: "Ai nuovi giovani amici che sono venuti a me in questi anni dzlfùili, questo libro è z·n segno di riconoscenza dedicato." PARTITO D'AZIONE Molfetta (Bari) Cari amici, La risposta di Salvemini1 Berkeley (California) 17 maggio 1944 • la vostra lettera del 16 febbraio mi ha trovato qui, in California. Desidero vi arrivi al piu presto la mia riconoscenza per il vostro amichevole saluto. Per venti anni nessuna comunicazione fu possibile tra voi e me. Eppure per venti anni voi continuaste ad avere fiducia nel vostro amico lontano, anche se non sapevate nulla di quello che egli faceva, anche se la stampa e i politicanti del partito al potere ne parlassero solamente per calunniarlo. Questa vostra fiducia rimasta intatta, è il piu nobile premio che io potessi sperare per quel tanto che mi è stato possibile fare in servizio del popolo italiano in questi ultimi venti anni. Di questo premio conserverò nel mio cuore commossa gratitudine finché avrò vita. Voi desiderate che io ritorni fra voi a riprendere il mio vecchio posto di combattimento. Se avessi potuto rispondere con un sf al vostro richiamo, io non avrei aspettato finora, ma sarei già partito da un pezzo. Ma nel dicembre '40 io presi la cittadinanza americana. Mi decisi a questo passo dopo lunga meditazione sui doveri che erano impliciti nel giuramento di fedeltà. Quei doveri li assunsi liberaménte e con piena conoscenza di causa, per pieno consentimento con le istituzioni di q~esto paese che con tutti i loro difetti sono quelle che piu si avvicinano ai miei ideali politici e morali. Io non sono un Re. I miei nonni erano piccoli proprietari che coltivavano la terra con le loro stesse mani, pescatori o "viaggianti." Perciò il giuramento è per me una cosa seria. Esso rimarrà valido salvo che l'America rinunzi alle sue istituzioni demo– cratiche e tradisca cosf i suoi ideali. In queste condizioni, se ritornassi in Italia ad occupa'rmi di politica italiana, come se fossi tuttora cittadino italiano, io compirei una duplice cattiva azione. Mancherei al mio giuramento verso la patria adottiva, e pretenderei esercitare nella patria di origine diritti che non mi competono . , pm. 1 L'Italia Libera," 16 giugno 1944. 550 BibliotecaGino Bianco

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