Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Prigionieri di guerra e dinastica. Perché allora dirgli che avrebbe fatto meglio a levarsi dai pie– di? Bisognava evitare le recriminazioni. Anche il Re il 25 luglio, dopo aver licenziato Mussolini, aveva proclamato che "non erano ammesse le re– criminazioni." L'uomo tirava acqua al proprio mulino. Nessuno piu di lui era interessato ad evitare le rècriminazioni. Il Conte Sforza ed i suoi amici erano d'accordo col Re su questo punto. Perché allora recrimina– vano dando al Re del "disonorato" e del "traditore? " Anche le recrimina– zioni, come le accademie ed i contratti, si fanno o non si fanno. Dire che il Re e Badoglio avrebbero dovuto accettare "ferree condizioni," ma che queste avrebbero dovuto essere avallate dalle Potenze Alleate, era riconoscere esplicitamente che i padroni veri in Italia erano i "leaders" politici e militari di quelle potenze. Ed allora ·quale differenza fra un go– verno formato tutto di antifascisti seriza Badoglio ed un governo di coa– lizione sotto Badoglio? Se il primo sarebbe stato discreditato per essere consentito dagli Alleati, il secondo sarebbe · stato discreditato per la stessa ragione. La vera differenza Il fatto era, e nessuno poteva ignorarlo, che i padroni in Italia, per effetto del totale disfacimento militare e della resa incondizionata .fir– mata dal Re e da Badoglio, erano i capi delle Nazioni Unite. Nulla po– teva piu avvenire in Italia senza il consenso di costoro. La differenza fra il governo Badoglio ed un governo antifascista era, o avrebbe dovuto essere, ben altra. Badoglio, data la necessità di badare non agli interessi. dell'infelice popolo italiano, ma a quelli del Re e degli altri alti gallonati ed agli interessi propri, si era ridotto in una condizione cosf obbrobriosa che gli Alleati potevano spremere da lui tutto quello che volevano. Egli doveva obbedire ciecamente a qualunque ordine gli piovesse sul capo da Londra, Washington o Mosca. Infatti il 29 settembre egli firmò quel secondo armi– stizio, i cui termini rimangono tuttora clandestini perché se fossero pub– blicati provocherebbero in Italia una rivolta generale. Ma uomini che· non avevano mai avuto nulla da spartire né con Mussolini, né col Re, né con Badoglio, uomini che per venti anni avevano rj.fiutato qualunque resa, a discrezione, avevano il diritto di porre "condizioni ferree" non al Re e a Badoglio che non contavano piu niente, ma ai Governi Alleati. Essi non avrebbero dovuto accettare il governo se i patti dell'armistizio non fossero stati rielaborati in modo che uomini di onore potessero sottoscri– verli. Quando questa condizione fosse stata consentita, allora sf che essi avrebbero avuto il dovere di andare al potere per aiutare i Governi Alleati con tutte le loro capacità nella lotta contro· il nemico comune. Se gli Alleati avessero accettato quella condizione, immaginarsi se avrebbero esi– tato a mandare al diavolo il Re col suo Badoglio. Ma se gli ·Alleati 529 BibliotecaGino Bianco

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