Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Prigionieri di guerra degli Stati Uniti (era faci_leperciò indovinare che si trovavano nel Governo inglese). Quelle persone avrebbero dovuto sapere che i Re d'Italia "avevano giurato sul loro onore di proteggere e difendere sempre ad ogni costo le nostre libertà." "Perdoneranno gli italiani venti anni della piu bestiale tiran– nia? Perdoneranno venti anni di spergiuro? " A queste domande il Conte Sforza rispondeva che la decisione sul problema "costituzionale" e sul problema "dinastico" spettava al popolo italiano. Per il momento "il problema del Re e di tutta la sua famiglia dev'essere lasciato in sospeso. Meno se ne parla da chi ci. dà lezioni sui vantaggi di tenersi Re disono– ·rati, e meglio sarà pèr tutti, compresi i nostri Alleati." Per il momento quel che era necessario, era l"' unione per la vittoria." Egli "non aveva cuore per recriminazioni, per processi storici, per dichiarazioni teoriche." Gli ita- 1. · I " 1 " "· d h' f . d'I 1· " p· d 1an1vo evano una cosa so a : 1 te esc 1 uon ta ia. 1no a quan o Badoglio combatteva la guerra contro i tedeschi "d'accordo con gli Alleati," "non si doveva creare nessun movimento per la distruzione della monar– chia." "Tutti i problemi della politica interna italiana dovevano essere rinviati. durante la lotta." "Considerare come essenziale qualunque altro problema oltre alla guerra contro i tedeschi, era un'azione contro l'Italia." È dubbio se questo testo corrispondesse al discorso veramente pro– nunciato. Il Ne.w York Herald Tribune non riferf nulla di quanto il Conte Sforza avrebbe detto sul Re. Il New York Times riferf solamente che l'ora- I d . R "d' " " . " d' tare aveva parato. non 1 un e 1sonorato o spergiuro ma 1 un Re "nascosto, impaurito, inesistente." A me risulta da fonte sicura che il Conte Sforza aveva preparato un discorso cosf anguillesco e insigni– ficante, che il Dr. Niebhur rifiutò di presiedere il comizio se l'oratore non si fosse sbottonato un po' di piu. 2 Quando la lettera del 26 settembre fu pubblicata da Badoglio in Italia, il €onte Sforza affermò di avere "~hiaramente 11 stabilito nel suo discorso di New York che non avrebbe potuto aiutare Badoglio "se il Re continuava sul trono 11 ; "dissi in quella occasione che un solo servizio poteva rendere il Re al pa.ese ed era di andarsene." Né nei gior– nali di lingua inglese di New York né nel testo ufficiale di Nazioni Unite esiste alcuna dichiarazione che possa far venire il piu lontano sospetto che il Re dovesse andarsene prima che avvenisse il connubio Badoglio– Sforza. Il problema doveva rimanere sospeso.. Le "ferree condizioni" 1 Nazioni Unite insieme col testo, diciamo cosf, ufficiale e definitivo del discorso, dette nello stesso numero del primo ottobre un commento · 2 Reinhold Niebhur, teologo protestante di idee progressiste, autore di varie opere di etica e religione e di saggi' sulla condizione umana nei nostri tempi. Insegnò per molti anni Filosofia della Religione all'Union Tbeological Seminary di New York. 527 BibliotecaGino Bianco ·

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