Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Tuttavia. se vogliamo intendere il significato storico di uomm1 come O'Connell e Ketteler, dobbiamo tener presente che essi operavano in In– ghilterra e in Germania, dove i cattolici costituivano una minoranza, e che la maggior· parte di tale minoranza proveniva dalle masse lavora– trici. Dove i cattolici sono in minoranza, il Vaticano permette loro di rivendicare le libertà politiche. È un mezzo per· proteggere la "libertà della Chiesa" contro la maggioranza non cattolica. Inoltre, i cattolici colle– gano la riforma sociale colla "libertà della Chiesa" per ottenere- l'appoggio delle classi inferiori. Perciò sorgono movimenti che sono insieme religiosi e democratici. Completamente diverso è l'atteggiamento del Vaticano nei paesi nei quali la Chiesa cattolica aspira al predominio. Qui il Vaticano abbandona ogni "tolleranza" e pretende il controllo assoluto. Sotto Gregorio XVI e Pio IX la Germania, l'Inghilterra e gli Stati Uniti erano protestanti e non cattolici. L'Italia, la Francia, la Spagna, il Sud America erano considerati baluardi della Chiesa cattolica. Qui la politica del Vaticano era metodicamente antidemocratica (democrazia eguale al "sistema delle libertà costituzionali e del suffragio universale") senza curarsi del fatto che la democrazia fosse o non fosse cristiana ... [Mancano alcune righe. N. d. C.] Leone XIII e la democrazia La dottrina di Leone XIII sulla democrazia (" sistema delle libertà costituzionali, del suffragio universale e delle rivendicazioni sociali delle clas– si lavoratrici" e non "carità") è identica a quella dei suoi predecessori. Nell'enciclica Immortale Dei (1° novembre 1885) il Pontefice ebbe cura di richiamare e far propria l'enciclica Mi rari vos di Gregorio XVI e il Sillabo degli errori di Pio IX. Don Sturzo ci dice che Leone XIII "li cita (Gregorio XVI e Pio IX) per garantire una continuità di pensiero ed evitare che le sue parole fossero prese come una variante o una at– tenuazione" (L. Sturzo, Church and State. pag. 457). Leone XIII parte dal presupposto che la dottrina liberale autorizza la gente "a fare quello ché le piace." Ciò è completamente falso. La dottrina liberale non garantisce i medesimi diritti alla verità e all'errore n~ prescinde dai principi morali. Sostiene soltanto che nessuna autorità laica o ecclesiastica ha il diritto di imporre le proprie credenze filoso– fiche, religiose o politiche mandando gli avversari e gli eretici in galera o al patibolo. Un liberale ha le proprie convinzioni e ritiene che le con– vinzioni opposte alle proprie siano false, e non concede ad esse alcun diritto ad essere accettate come vere, ma non si sente autorizzato ad ob– bligare gli avversari a inghiottire le sue convinzioni. Difende la tolleranza "giuridica" non quella "intellettuale." La dottrina cattolica non permette né tolleranza intellettuale (e qui coincide con la dottrina liberale) né tol– leranza giuridica (e qui si scontra colla dottrina liberale). 518 BibliotecaGino Bjanco /

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