Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America ecclesiastiche, in momenti difficili (come quello delle elezioni comunali) potessero costituire un fattore di debolezza. Prego Salvemini e La, Piana di non p 1 ensare non di'co a 60.000 ma neanche a 6.000 sacerdoti. 6. I due autori non hanno tenuto conto di quello che significò crea– re in Italia un partito democrati"co e libero fra cattolici dopo mezzo secolo di clericalt'smo elettorale e di non expedit. Il tentativo mio e dei miei· colleghi fu gigantesco. Se nel 1922 i socialisti avessero deciso di collaborare con i popolari, mettendo da parte i loro pregiudizi anticleri– cali, il fascismo non avrebbe vinto, e il Partùo popolare avrebbe reso un servizio alla causa democrati'ca in Italia e in Europa, perché allora si sta– vano già sviluppando i· partiti popolari· europei (sorti a somiglianza del nostro), e se ne fece un tentativo perfino in Spagna con Ossorio Gallardo alla testa. 7. Sulle mie dimissioni da segretario politico del partito: posso assi'curarechi'unque, senza timore di essere·smentito, che né il mio vescovo di' Caltagirone, né il Cardi'nale Vicari·o di Roma, né il cardi'nale Segretario di Stato, né Pi·o XI mi i'mposero di' abbandonare il posto che mi era stato affi'dato non da loro ma dal partito. Vi furono diversi amici (che per discrezi'one non nomino: tre laici e uno religioso) che mi avvertirono sia della rm·nacciata persecuzione religi'osa, se restavo a capo del partito, sia del desideri·o delle autorità ecclesi'asti'che, e anzitutto del Papa, ai quali avrebbero fatto pi·acere le mi·e dimissioni ( naturalmente da segretari'o, non da iscritto al partito). Il momento che io scelsi· (lugli'o 1923) coinci'se col fatto che i depu– tati popolari membri della commissione parlamentare per la riforma eletto– rale, avevano gi'à dato il loro assenso alla proposta Gt'olitti-Salandra di adottare i"l quorum del 40% per concedere al partito che avesse ottenuto la maggioranza relativa i 2/ 3 dei seggi della Camera dei Deputati'. A quel tempo coloro i quali' fecero pressioni· per ottenere le mie di'missioni· furono Federzoni, che si era fatto portavoce presso i cattolici e gli ecclesiastici delle terribili persecuzioni che Mussolini stava preparando; alcuni elementi del Banco di Roma ( di cui erano portavoce il Corriere d'I– talia e l'Agenzia stampa di monsignor Pucci), e alcuni· deputati giolùtiani i quali' pensavano cos[ di' permettere alla vecchi'a volpe di Dronero di ven– di'carsi del famoso "veto" che io avevo posto contro di lui nel febbraio del 1922. Salvemini e La Piana citano La Stampa riprodotta dal Popolo ( il quotidiano popolare diretto da Donati): ma proprio in quel momento io mi ero chiuso- in un estremo riserbo ed ero partito per Montecassino; nes– suno ottenne da me una sola parola desti'nata ad essere pubblt'cata, e per– ciò quello che fu pubblicato fu in parte inesatto e in parte inventato di sana pi'anta. Anche Binchy è inesatto quando di'ce che il partito ne fu scosso; in quel momento il partùo aveva già perso completamente l'ala destra (conservatri'ce), mentre molti del suo centro erano preoccupati dalla questione religi'osa. 514 BibliotecaGino Bianco

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