Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America conmvenza britannica e americana, scateneranno in Italia un'ondata anti– clericale al cui paragone il movimento anticlericale del XIX secolo sarà un giuoco da bambini. La miglior cosa che il Papa possa fare in queste circostanze è di. restarsene tranquillo nella Città del Vaticano, e sperare che il popolo italiano non ecceda nel punire quei membri dell'alto clero che hanno avuto una cosf grande responsabilità per le sue sofferenze, sventure e vergogne. E la miglior cosa che possono fare i cattolici italiani - si. chiamino- democratici cristiani o in qualsiasi altro modo - è di ren– dersi conto che stanno puntando sulla carta sbagliata se sostengono la monarchia, e che essi non dovrebbero approfittare della attuale disperata situazione del popolo italiano per estorcere nuovi privilegi a favore del Vaticano,, e del clero cattolico in Italia. Oggi gli scrittori cattolici stanno facendo una campagna di stampa in Inghilterra e in America per convincere la gente che il Papa è l'unico uomo di cui gli italiani si fideranno, e che l'unica cosa che gli Alleati dovranno fare è di chiedere e seguire il suo parere. Inoltre, alcuni scrittori cattolici affermano che l'attuale stato giuridico della Città del Vaticano non basta a garantire la libertà e la sicurezza del Papa, e che si devono perciò architettare nuove soluzioni per risolvere tale problema. Questi scrittori operano in mezzo a un pubblico che ignora comple– tamente la storia italiana e le condizioni attuali dell'Italia, e che è pronto a trangugiare qualsiasi falsificazione di notizie che gli venga propinata. Non c'è dubbio, secondo noi, che Don Sturzo ha altri scopi che · non quello di unirsi a quella muta di cani che abbaiano. Ma quando parla di "tradizione" cattolica, di italiani che amano "tutti" Pio XII e vedono in lui il proprio protettore, egli incoraggia quella muta di cani ad abbaiare piu forte. E ciò non aiuta la gente, né in America né in Italia, a scegliere la giusta via. La protesta degli antifascisti in America 1 Dopo il discorso pronunciato dal Primo Ministro Churchill alla Came– ra dei Comuni il 22 febbraio 1944, sentiamo il dovere di denunciare al popolo americano questo tentativo, come altri eventuali tentativi presenti e futuri, di costringere il popolo italiano a subire il dominio di Casa Savoia. 1 "L'Italia Libera," 16 marzo 1944. Questa lettera, pubblicata col sottotitolo "Sei perso– nalità antifasciste protestano contro la politica alleata" raccolse le firme di molti antifascisti italiani in America e di vari gruppi e organizzazioni. Dallo stile si direbbe che il testo, redatto da Salve– mini, sia poi stato ritoccato da qualcuno degli altri firmatari, forse. G. A. Borgese. Fu pubblicato nel testo inglese nel New York Herald Tribune. 504 Biblioteca Gino Bianco

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