Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America tipapale nuovamente dal 1848 al 1920. Don Sturzo ha il diritto di de– plorare questi fatti, ma non ha il diritto di ignorarli, offrendo cosi al pubblico americano una versione deformata delle tradizioni italiane. Se per "tradizioni" Don Sturzo intende "precedenti politici," la so– vranità politica del papato nell'Italia centrale prima del 1859 non era per nulla diversa dalla sovranità politica dei Borboni nell'Italia meridio– nale, degli austriaci in Lombardia, dei Savoia in Piemonte, ecc. Tutte queste "tradizioni" monarchiche furono spazzate via dal Risorgimento ita- ·liano. Una sola dinastia, quella dei Savoia, sopravvisse all~ altre. La dina– stia papale perdette, insieme alle altre, la sovranità territoriale, eccettuati non piu di una cinquantina di ettari sulla riva destra del Tevere. Oggi il destino della dinastia sabauda è in pericolo. Intende Don Sturzo so– stenere che la "tradizione politica" del papato dovrebbe essere resuscitata ove venisse spazzata via la tradizione sabauda? Forse per "tradizione papale" Don Sturzo intende quella tradizione "religiosa" cattolica che è stata senza dubbio preponderante nella storia italiana anche quando prevalse la corrente politica antipapale. Ma perché confondere un concetto "politico" con uno "religioso"? Dovrebbe forse la tradizione "religiosa" papale contribuire alla sopravvivenza della tra– dizione "politica" papale? Don Sturzo ritiene che, eccettuati i fascisti e "alcuni anticlerièali," tutti in Italia considerino il Papa come "la loro sal– vaguardia, il loro protettore spirituale e morale." In verità gli anticlericali hanno predominato per lungo tempo nella politica italiana. Ma secondo Don Sturzo questo è accaduto soltanto perché i cattolici consentirono ad essi di prevalere. Per mezzo secolo i cattolici italiani, in quanto cattolici, si mantennero estranei alla vita politica della nazione. Ciò fu dovuto alla regola del non expedit, cioè al divieto ecclesiastico in vigore dal 1870 al 1919, che proibiva ai cattolici di andare alle urne per esse.re eletti deputati o di essere nominati senatori. Durante questo cinquantennio fu piu facile per i liberali, i radicali, e piu tardi i socialisti, conservare nelle loro mani tutte le posizioni politiche. Le masse cattoliche spesso aiutarono i loro nemici. Durante questo periodo la marea anticlericale saH e scese a seconda degli alti e bassi della Questione Romana ... I cattolici, rimanendo al di fuori della vita politica, non avevano che la stampa, ma la loro stampa (come di solito accade) non esercitava una grande influenza. Se non si tiene sempre presente tutto ciò, è difficile comprendere il peso dell'anticlericalismo negli affari italiani. Questa esposizione storica di Don Sturzo non quadra coi fatti ben noti della storia italiana. Il non expedit fu ufficialmente proclamato per la prima volta nel 1874 da Papa Pio IX, e con esso si volle intendere che non era "consigliabile" per i cattolici partecipare alle elezioni politiche sia come elettori che come candidati. Nel 1886 Papa Leone XIII diede alla formula del non expedit il significato di "proibizione." Dal 1848 al 1860 in uno dei sei Stati principali italiani, il Regno di Sardegna, e dal 1861 al 1874 nel Regno d'Italia, i clericali andarono alle urne al fine di opporsi al sentimento nazionale, alle riforme ecclesiastiche e a qualsiasi al- 502 BibliotecaGinoBianco ...

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