Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

.. L'Italia vista dall'America Uomini che non ebbero mai nulla da vedere né con Mussolini, né col Re, né con Badoglio, né coi loro generali, né coi Volpi, Doneganì, Pirelli, e Agnelli hanno il diritto di essere trattati come uomini di onore •e non come fango, come liberi "alleati" e non come schiavi "co-bellige– ranti." Essi debbono avere la certezza che nessun territorio in Europa abi– tato da popolazioni italiane sarà dissociato dal corpo vivo della patria. Chi cooperasse con le Potenze Alleate senza ottenere queste concessioni si suiciderebbe moralmente e politicamente anche se formasse un governo prov– visorio senza Badoglio. - Se Mr. Churchill e Mr. Roosevelt intendon<{ lasciare immutati i patti accettati da Badoglio facciano la loro guerra col loro Badoglio. I repubblicani italiani assumeranno il governo non prima ma dopo che le conseguenze della politica monarchica - militare - fascista si siano rive– late. Ad ognuno la propria responsabilità. Niente ricostituzione di un èSercito regio, ma organizzazione di un eser– cito di volontari repubblicani, che sarà disciolto a guerra finita, e non potrà diventare fomento di nuovi colpi di stato. , Le decisioni saranno prese a Londra e a Washington, e non in Ita– lia. Ma gli italiani potranno rifiutarsi di cooperare _adecisioni inique, diso– norevoli _e pericolose. Spetta a loro dire "no, no, no." Spetta a noi qui spiegare a quali condizioni il "no" possa diventare "sL" Purtroppo siamo pochi. Lo State Department, con la complicità dei giornali fascisti, delle organizzazioni fasciste e del clero fascista, è riuscito finora a soffocare ogni movimento di origine italiana. Ma i vecchi anti– fascisti stanno serrando le loro file; dei nuovi gruppi decisi a dire "no," a non mollare, si stanno formando. Se gli italiani al di là dell'oceano tengono duro, anche n01, al di qua dell'oceano potremo fare la nostra parte. È il Papa la "salvaguardia" d'Italia? 1 In un'intervista concessa al Florida Catholic Don Luigi Sturzo ha espresso la "fervida speranza" che i cattolici italiani favorevoli alla mo– narchia non leghino la questione monarchica al cattolicesimo e alla situa– zione postbellica del Vaticano. "Posso solo sperare - continua Don Stur– zo - che la lunga e spaventosa esperienza del cattolicesimo francese dopo 1 Articolo di cui si possiede il testo dattiloscritto in inglese, senza che si sappia se e dove fu pubblicato. Dalla lettura si ricava che dovette essere scritto dopo il Congresso antifascista di Bari del 28-30 gennaio 1944. 500 BibliotecaGinoBianco

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