Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Un raggio di luce risultato in America o in Inghilterra qualora essa· fosse smentita da mal consigliate debolezze e abdicazioni fatte in Italia. La efficacia della nostra opera in America dipende tutta dal fatto che noi possiamo dimostrare di avere interpretato correttamente la situazione italiana. Sarebbe stato un disastro irreparabile se il Congresso di Bari avesse consentito a compro– messi o equivoci sulle materie essenziali. Questo non vuol dire che la battaglia sia finita. Essa sarà lunga e difficile. Ma un raggio di luce ci è arrivato da Bari e noi salutiamo con gioia questo principio della nuova alba. La crisi decisiva avrà luogo a Roma. Roma ha nuclei di operai repubblicani che hanno fatto prove superbe nelle lotte contro i fascisti, e daranno filo da torcere domani a chiunque pretenda fare loro inghiottire Badoglio come se fosse un bicchiere di olio di ricino. Ma Roma formicola di generali arroganti convinti che l'umanità deve obbedire ai galloni, di impiegati governativi servili, pronti a obbedire a qualunque padrone, di affaristi abili in ogni specie di imbroglio, giornalisti venderecci e volta– casacca vaticaneschi rotti a tutti gli intrighi. Badoglio ritornerà a galla come Presidente, o almeno come m1rustro della guerra, nel governo provvis·orio. E dietro a Badoglio avanzerà la schiera dei' generali e ammiragli incompetenti o traditori, che armarono i fascisti durante la guerra civile del 1920-1922, sfruttarono Mussolini dal 1922 al 1940 e sono responsabili per i presenti disastri militari. Dalle rovine mostruose della guerra attuale il popolo italiano .aveva ricavato un solo beneficio: sbarazzarsi del vecchio esercito regio che si era disfatto da cima a fondo nell'estate scorsa. Quell'esercito non deve essere riorganizzato con l'aiuto dell'America_e dell'Inghilterra. Esso non ser– virebbe per nessuna guerra estera. Esso servirebbe solamente nella guerra civile per sottomettere il paese al controllo della vecchia cricca monarchica. Con Badoglio e coi suoi generali non è possibile nessun compromes– so. Chi s1 associasse a Badoglio si associerebbe non solo con Badoglio come persona - e sarebbe già una vergogna I - ma con una combriccola di alti gallonati, il cui solo programma e ufficio sarebbe quello di soffo– care il movimento repubblicano nell'Italia centrale e settentrionale. Il re, suo figlio e il bamberottolo, senza un esercito comandato da militari di professione, sarebbero innocui. Il pericolo vero per il popolo italiano è rap– presentato da Badoglio e dai generali. Questa gente deve ·essere mandata a Lipari, Ponza e Ventotene a prendere il posto degli antifascisti, o deve esser messa sotto sorveglianza speciale. Solo cosf non potrà riorganizzare un nuovo movimento fascista come fece dal 1920 al 1922. Chi accettasse di associarsi con Badoglio in qualunque gabinetto as– sumerebbe la responsabilità di tutti i patti disonorevoli e disastrosi che Badoglio e il Re consentirono agli alleati e che sono ancora tenuti segrèti. I repubblicani italiani dovrebbero rifiutarsi di formare un governo provvisorio anche senza Badoglio, fino a quando i patti della resa incon– dizionata accettati da Badoglio nbn siano modificati. 499 35 ,u,,vLeca Gino Bianco

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