Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America del concordato, ma che impostò il problema ebraico su un piano uni– versale. Non è mia intenzione lasciare in ombra un punto della questione e lumeggiarne u_n altro. Chi mi conosce sa, - anche perché risulta dai miei· libri e dai mi·ei studi pubblicati in diverse lingue - che piu volte su questioni· politiche o di altro tipo ho espresso opinioni diverse da quelle attrz·buite a Pi·o XI. Ma mi sembra doveroso porre in guardia i lettori a proposito del gi·ornalùmo del periodo fascista, quando a Roma si mani– polavano opinioni riguardanti il Vaticano e il clero ad uso e consumo della propaganda del regime, che era assai piu abile di quella dell'O. W.l. Non si diffuse, forse, per esempio, la notizia del mio ritz'ro a vita pri– vata nel 1923, tanto da farla accettare come verùà storica? Si disse che per ordz"ne del Papa mi ero ritz'rato a Montecassino p·er fare penitenza, ovviamente, dei miei· peccati politici. Quando il Providence Journal o il Crociato di Brooklyn, o i·l Catholic Worker di New York, questo stesso anno, vollero fare le mie lodi, citarono questo luminoso episodio della mia vùa. E forse Salvemi·ni· e La Pi·ana lo avrebbero citato, avendolo trovato i·n Hbri rilegati negli scaffali di una bi.blioteca, se non mi avessero conosciuto. È assa_i pz°.u importante sapere ciò che accadde allo stesso Pio Xl. L'ho appreso da ·un testimone oculare nel quale avevo pi"ena fiducia e che me lo ha riferito di· persona. Il Papa aveva fatto a un centinaio di' per– sone un discorso assai· chi.aro per le allusi'oni che conteneva, dz'rette con– tro il fascismo, e di tono assai· forte. Il mio amico mi disse che parecchi tra i presenti previ'dero qualcosa di piu di un incz'dente diplomatico. Il giorno dopo apparve nell'Osservatore Romano una edizione alquanto edul– corata del discorso. Il Papa rimproverò il direttore del giornale che si scusò dicendo che il resocontista presente al discorso ( ed io so bene chi fosse) quel giorno aveva la febbre. Il Papa concluse in tono irritato: "Un' al– tra volta mandate un resocontista che non abbia la febbre. 11 Per quanto rz'guarda numerose notizi'e giornalistiche ri'portanti dichia– razioni ed atti' di' ecclesiastici a favore del fascismo, ciò che manca nel libro di Salvemini e La Piana è precz'samente l'esame delle fonti, la valuta– zione storz'ca, la comprensione psi'cologica. Non nego che ecclesiastici sif– fatti possano esservi· stati i·n ltalz'a e in America, ma posso affermare (per esperi·enza personale di alcuni casi) che la propaganda fascùta spesso i·ngrandl, e colorò i casi stessi e talvolta li inventò di sana pi'anta, come, per esempi·o, quando attribui, al Cardinal Cerretti la dichiarazione di avermi messo alla porta a Parigi', quando era Nunzio in quella cz'ttà, mentre al contrar/o mi ricevette cordialmente, ri'cordando la nostra antica amicizia. Hanno mai rifiettuto gli' autori perché mai', al tempo della fir./na dei Patti Lateranensi, non vi fu un solo cardi·nale francese, svizzero, belga e perfino tedesco (salvo qualche caso sporadico) che cantasse le lodi di Mussolini·, mentre invece ve ne furono molti in America? I primi' erano assai· vicini' all'Italia, e capz'vano cz'ò che stava accadendo. Né que- 486 BibliotecaGino Bianco

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