Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

"Vaticano e fascismo secondo Salvemini e La, Piana" Noi non abbiamo nessun diritto di decidere in America quello che gli italiani debbono fare in Italia. Noi non dobbiamo domandare agli inglesi e americani che importino la repubblica in Italia. Ma dobbiamo mettere' in guardia americani e inglesi contro l'errore di intervenire - sia diretta– mente, sia obliquamente - negli affari interni italiani per imporre la mo– narchia e scartare la repubblica. Noi dobbiamo ripetere giorno e notte, a chi vuole e a chi non vuole sentire, che gli eserciti alleati, via via che procederanno verso il Nord, troveranno un popolo sempre piu ostile non solo al Re e a suo figlio, ma anche alla monarchia e a Badoglio, e anche a Sforza, a Croce, a inglesi e americani, se costoro si impunteranno a so– stenere la monarchia e a contrariare il movimento repubblicano. Questo è il solo servigio che possiamo rendere all'America e all'Italia: interpretare le condizioni reali dell'Italia dall'America, demolendo le informazioni cer– vellotiche provenienti da uomini d'affari, diplomatici, arcivescovi e militari di professione, interessati a non capire o incapaci di capire. Gli scrittori di "Nazioni Unite" vivono in un mondo di idee asso– lutamente opposte alle mie. Essi si tengono pronti ad applaudire Sforza non appena abbia commesso quel suicidio morale e politico per cui dovrei condannar-lo io, con mio sommo rincrescimento ma per obbligo di giusti– zia superiore ad ogni amicizia personale. Essi queste cose le sanno meglio di me. Perché dunque tentano di imbrogliare il loro pubblico facendogli credere che io sono in combutta con loro? Abbiano il coraggio di as– sumersi senza equivoci le proprie responsabilità. Non cerchino di aggio– gare al loro aratro chi non ha nulla e non intende avere nulla da vedere con loro. Vaticano e fascismo secondo Salvemini e La Piana' DI LUIGI STURZO Quando giunsi negli Stati Uniti e mi fermai qualche mese a Broo– klyn (ottobre-dz·cembre1940) ricevetti la· visita del professor Salvemini, del quale sono amico da piu di venti anni. Gli domandai seherzando perché fosse diventato tanto anticlericale. Sapevo che in passato non era mai stato troppo favorevole alla Chiesa, ma n·cordavo benJ che sebbene avesse mosso caustiche critiche in alcuni casi e CO'!]tro alcuni uomini, aveva ma– nif estato simpatia per il Partito Popolare Italiano (fondato da me nel gen– naio 1919), e che nel primo dopoguerra aveva lodato Benedetto XV. 1 Articolo apparso su "The Commonweal," 17 dicembre 1943. "The Commonweal," setti– manale di New York, era l'organo dei cattolici liberali degli Stati Uniti. 483 34 Jteca Gino Bianco ·

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