Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Pio XII e Roosevelt presentato nelle prime pagine dei giornali americani come angelo della pace, benemerito dell'umanità sofferente, e candidato al premio Nobel per la pace sotto il patronato di Pio XII e Roosevelt. Un boccone siffatto, però, sarebbe difficilmente ingoiato da molti francesi e specialmente da molti inglesi. Qui è dove l'opera di Pio XII e di Roosevelt può riuscire efficace. Pio XII farebbe inghiottire il boccone ai cattolici ed ai reazionari, e Roosevelt, la cui fama è grande in Europa fra i partiti democratici, compirebbe fra questi una funzione analoga a quella che Pio XII assumerebbe fra i reazionari ed i cattolici. I pacifisti e le "quinte colonne" fasciste e naziste che sono attivi in Francia ed in Inghilterra farebbero il resto. Senza il "patronato morale" di Pio XII e di Roosevelt la manovra non avrebbe probabilità di riuscire. Taylor, uomo affiitto da un nu– mero eccessivo di milioni e perciò grande ammiratore di Mussolini, parte– ciperebbe con tutto il cuore alla "crociata." Noi non abbiamo nessuna simpatia per Stalin e per la sua politica interna ed internazionale. Se dopo aver spinto Hitler verso occidente si trovasse assalito da Hitler in oriente, egli otterrebbe né piu e né meno di quello che si sarebbe meritato. Ma una cattiva azione è una cattiva azione, tanto se è commessa a danno delle "plutocrazie" (gergo fascista– comunista) quanto se è commessa a danno del "bolscevismo-ateo" (gergo borghese-cattolico). Non assicura la pace chi mette fine ad una guerra nell'ovest provo– cando un'altra guerra nell'est. L'anarchia morale dell'Europa diventerebbe ancora piu difficile a risanare, se i diplomatici del Patto a quattro, dopo aver trionfato in Spagna e in Cecoslovacchia, riportassero un altro trionfo mandando Hitler a fare la guerra in Russia. Questo può essere il progetto di Pio XII, Mussolini, Chamberlain e Daladier. Ci rifiutiamo di credere che possa essere un progetto del Presidente Roosevelt, e ce ne dà con– ferma il suo discorso del 3 gennaio in occasione della riapertura del Con– gresso. E allora? A che scopo il Presidente Roosevelt manda Mr. Taylor a Roma? Noi sospettiamo che dietro a questo "gesto" non ci sia altro che la preoccupazione del ministro delle Poste Farley di reclutare i voti dei cattolici americani per il candidato democratico nelle elezioni presiden– ziali del 1940. Se cosf fosse, ce ne· dorrebbe molto per questa nostra patria di ado– zione. L'Europa ha abbastanza dolori di testa per conto proprio perché debba soffrire anche per i dolori di testa elettorali del Signor Farley. L'errore del Presidente Roosevelt è stato ag.gravato dal carattere del– l'uomo che è stato scelto come suo rappresentante personale presso Pio XII. Myron C. Taylor è un grande ammiratore del regime fascista ita– liano. Il 5 novembre del 1936, parlando in presenza dell'Ambasciatore ita– liano, Fulvio Suvich, ad un pranw in suo onore al Waldorf Astoria, Mr. 5 BibliotecaGino Bianco

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