Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America te le forze armate italiane. Non si dimise. Sperava che il colpo avrebbe avuto successo. Fu sotto il suo comando che fu preparato l'ancora piu criminale attacço contro la Grecia nell'ottobre del 1940. Abbandonò la nave che affondava nel· dicembre di quell'anno, non perché avesse con– dannato· l'attacco alla Grecia, ma perché si rese conto che quell'attacco sarebbe finito in un disastro. . Ed ora, troviamo in grembo a Churchill e a Roosevelt non solo il Re ma anche Badoglio. Ci fu detto dai nostri governanti che facevano la guerra a tutti i capi fascisti e nazisti per portare la pace ai popoli d'Europa, o meglio a tutti coloro che non erano responsabili dei misfatti dei loro capi. Vice– versa, in Italia, prima è stata bombardata la popolazione innocente, ed ora si proteggono i capi responsabili. Una tale politica è per noi asso– lutamente incomprensibile. Ci si è detto che dobbiamo vincere la guerra con il minore numero possibile di perdite di vite di giovani americani e inglesi, e che questo è quello che i nostri governanti stanno facendo in· Italia grazie al loro accordo col Re e con Badoglio. Nessun uomo sano di mente può discu– tere la ne_cessitàdi vincere. la guerra con le minori perdite possibili ·di vite umane. Ma in tealtà mentre negoziavano con Badoglio e col Re, i nostri governanti non si rendevano conto che l'esercito italiano si stava comple– tamente disgregando, e che perciò non poteva piu prendere il posto dei giovani inglesi e americani. I nostri capi pensavano di guadagnare un esercito, mentre guadagna– rono solo un Re senza regno e il comandante di un esercito consistente semplicemente in un dattilografo che scriveva a macchina con due dita. I giovani inglesi e americani devono conquistare l'Italia metro per metro, e il Re e Badoglio seguono, metro per metro, nella loro scia. In cambio di beni che non possedevano e non potevano fornire, questi due uomini sono stati presi sotto la protezione degli anglosassoni. Bisognerebbe arruolare volontari contro Mussolini e Hitler, per com– battere a fianco dei giovani inglesi e americani. Durante la guerra civile spagnola tremila volontari italiani si raccolsero in Spagna senza l'aiuto di alcun governo, e fecero da avanguardia nella battaglia di Guadalajara, nella quale i generali fascisti di Mussolini furono ignobilmente sconfitti. Di quei volontari, cinquecento perdettero la vita in Spagna. Durante questi ultimi due anni, è stato ripetutamente chiesto ai governi americano e inglese, ma invano, di permettere la formazione di una legione italiana. Ciò che non è stato fatto ieri, può essere fatto oggi. Non v'è dubbio che in po– che settimane, migliaia di volontari italiani provenienti dalle due Americhe, dall'Inghilterra, dalla Sicilia, dalla Sardegna e dalla penisola italiana, pren– derebbero il posto della gioventu americana e inglese in Italia. Seguendo il loro esempio, altri italiani sarebbero indotti ad arruolarsi. Ma a nessun volontario italiano è permesso di combattere a fianco degli inglesi e degli americani. Reparti di volontari antifascisti, che s1 stavano organizzando 474 BibliotecaGino Bianco

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