Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Quel che ci costano il Re e Badoglio Per salvare le vite dei soldati americani Il corrispondente dal Cairo del New York Timès ha lamentato "l'ec– cessiva fiducia che è stata accordata agli italiani nel lor9 ruolo di cobelli– geranti. Nell'insieme lo sforzo italiano a favore delle Nazioni Unite si è ri– velato deludente" (New York Times, 10 ottobre). E il nostro Ministro della Guerra, Stimson, nella sua conferenza stampa del 14 ottobre, ha osservato che era "un po' troppo presto" per stabilire quali risultati immediati ci si può attendere dalla cobelligerania di Badoglio. Ho paura invece che si possa dare fin da ora una risposta a questo. quesito. L'esercito del Re e di Badoglio deve essere. riorganizzato da cima a fondo cominciando col reclutare di nuovo gli uomini e gli ufficiali sban– dati. Le industrie belliche si trovano quasi tutte nell'Italia settentrionale, sotto il controllq dei tedeschi. L'America e la Gran Bretagna dovranno fornire a questo nuovo esercito ogni specie di equipaggiamento. Per il momento sembra che gli uomini che Badoglio sarà capace di reclutare sotto la bandiera del Re saranno utilizzati solo per compiti di polizia nelle re– trovie e per mantenere in efficienza strade e ponti. Ma le popolazioni locali sono disposte a cooperare con gli eserciti alleati in ogni maniera possibile, e. la polizia italiana non ha bisogno dei comandi del Re e. di Badoglio per mantenere l'ordine nelle retrovie. Molto probabilmente qualche reparto del vecchio esercito, non privo di coesione, esiste ancora in Sardegna, da cui per verità non trapela al– cuna notizia, ma anche se tali reparti esistono agli ordini dei loro uffi– ciali, essi hanno perduto le loro basi nel continente e devono perciò essere equipaggiati dall'America e dall'Inghilterra. Ciò significa che i loro capi, se vogliono mantenere il loro posto dovranno ubbidire non a Bado- glio, ma a qualsiasi ufficiale imposto dagli alleati. . Gli equipaggi delle navi, i soldati sbandati è le centinaia di migliaia di prigionieri di guerra che si trovano nei campi americani e britannici, potrebbero essere rinviati al fronte se venisse effettuata fra loro un'intensa opera di rieducazione per '~rialzarne il morale." Questa opera richiede non solo abilità, ma anche tempo. Per tre anni la nostra propaganda politica diretta ai soldati e marinai italiani si è fondata su tre sole idee: "Non combattete per i tedeschi, arrendetevi a noi e avrete cosf la pace." Non è mai stato detto loro che non bisognava . che si arrendessero per avere la pace, ma bisognava cpe insorgessero con– tro il Re e Mussolini e che si preparassero ad una guerra contro la Ger– mama. Improvvisamente, si sentono dire che devono tornare a combattere. Cavalli e automobili possono essere girati ora a sinistra e ora a destra, a volontà dei loro conducenti, ma gli uomini sono molto piu lenti a ma– novrarsi. Il corrispondente dal Cairo del New York Times, ci ha gm.- 451 32 _ .Jteca Gino Bianco

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