Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dal 'America chiaro che per piu di tre anni i movimenti clandestini avevano lavorato silenziosamente in nostro favore. Tutti, giovani o vecchi, colti o ignoranti, contadini, artigiani operai, durante gli ultimi 3 anni avevano ascoltato religiosamente la B.B.C. Essi avevano creduto a tutto quello che avevano sentito. Nei villaggi i lavoratori si riunivano nelle case, la sera, per ascoltare notizie e commenti; il giorno dopo le notizie venivano fatte circolare in tutto il paese. Lo stesso succedeva nelle città. Si considerava la B.B.C. come la voce ufficiale dell'Inghilterra, e l'Inghilterra era da loro considerata il faro della democrazia e della civiltà. Dopo che a Palermo i soldati americani vennero letteralmente rico– perti di fiori, quel tanto di prestigio di cui Mussolini ancora godeva fu perduto per sempre. Quando si dimostrò incapace di ottenere da Hitler gli aiuti necessari per fronteggiare l'invasione americana e britannica nella penisola, nessuno gli ubbidf piu, nemmeno il piu intimo dei suoi collabora– tori, compreso suo genero. Era diventato un peso morto. Il Re, per non esser coinvolto nel disastro generale, dovette sbarazzarsene. L'Economisf di Londra dell'l l settembre ha ben capito il succedersi degli avvenimenti: Non c'è dubbio che in Italia, parecchi mesi prima della crisi di luglio, il malcon– tento politico stava aumentando. Una catena di scioperi si era verificata nelle industrie del nord; il disfattismo si era impadronito dello spirito popolare; il regime stava evi– dentemente perdendo il controllo. Questo fermento delle masse non avrebbe potuto di per sé provocare cosi presto il crollo del fascismo, ma fu lo spettro di una rivolta popolare che impauri la Corte e le alte gerarchie militari. Vittorio Emanuele e Badoglio si decisero ad agire e Mussolini fu licenziato. Badoglio annunciò che il trattato di alleanza colla Germania era ancora valido e che la guerra sarebbe continuata. Gli italiani si rifiutarono di coo– perare in tale guerra. Dimostrazioni in favore della pace e della libertà riempirono le strade e le piazze d'Italia. Per schiacciare questi n1ovimenti Badoglio proclamò lo stato d'assedio. I soldati si rifiutarono di sparare sul popolo. L'esercito italiano si disintegrò nei mesi di luglio e di agosto nello stesso modo in cui per diversi motivi si sfasciarono quello russo nel 1917, quello austroungarico alla fine del 1918 e quello francese nel 1940. Uno dei corrispondenti del New York Herald Tribune il 21 settembre, descrisse ciò che era rimasto dell'esercito italiano: Migliaia di soldati di reparti sbandatisi stanno dirigendosi verso l'asilo dell'Italia meridionale. Gli italiani marciano ai lati delle strade in gruppi anche di cento. Molti sono scalzi. Le loro teste sono fasciate con fazzoletti o stracci. Si sono tolti parte delle uniformi per non apparire soldati. Ogni uomo porta con sé un sacco o un fagotto con alcuni indumenti personali. Si spargono nei campi per raccogliere qualche pomodoro e un po' di frutta. Di notte dormono nei campi e all'alba sono di nuovo in cammino. Passano a migliaia tutto il giorno. 2 L'autorevole settimanale liberale inglese. 440 BibliotecaGinoBianco

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