Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Alla ricerca della verità Se Flannery ha bisogno di una maggior dose di verità, farò del mio meglio per accontentarlo. Per il momento mi limiterò ad affermare che se qualcuno raccogliesse tutti i discorsi, gli articoli ed i saggi di preti e frati cattolici, e tutte le effusioni dei gesuiti della rivista America o di altri organi minori del pensiero cattolico in questo paese, otterremmo la piu sorprendente e impressionante antologia di esaltazioni del fascismo. Descrivere questa marea di fango come dovuta a "molte persone" senza specificare chi sono queste persone, non significa servire la verità, né può portarci "verso un mondo libero." H. W. Flannery avrebbe anche dovuto chiarire che quei "primi anni" durante i quali "molte persone" lodarono Mussolini, durarono fino al mag– gio 1939, quando Mussolini annunziò l'alleanza con Hitler, e che "molte persone" smisero di lodare Mussolini soltanto nel giugno del 1940, quando egli dichiarò guerra alla Francia ed all'Inghilterra. Inoltre, la maggior parte di quelle "mol~e persone" quando cessarono di lodare Mussolini, si asten– nero dal biasimarlo, ma, come avrebbe detto il dottor Binchy, "se ne stet– tero zitti." Non sapevano ancora che piega avrebbero preso gli avveni– menti. Flannery si sforza di rendere meno grave la responsabilità morale di quelle "molte persone" affermando: "Quando Mussolini prese il potere in Italia non defini la forma éli governo che. aveva in programma per– ché non la aveva ancora ben chiara ... Essi notarono le sue (di Mus– sol'ini) costruzioni di autostrade, di ferrovie, di scuole e di altri edifici pubblici e il prosciugamento delle paludi." Persone che non pretendessero di essere custodi dei principi morali cristiani potrebbero essere scusate per il fatto di pensare soltanto in termini di autostrade, ferrovie e paludi. Ma "vescovi, arcivescovi e car– dinali" i quali pretendevano di avere il monopolio dell'insegnamento dei princip1 della morale cristiana avrebbero dovuto preoccuparsi di qualche cosa di maggiore importanza per la salvezza delle anime del loro popolo, nonché delle loro stesse anime. E questo anche se l'Italia non avesse avuto prima strade, ferrovie o scuole, o non avesse mai prosciugato le sue paludi prima di Mussolini, cosa che non era. . Quanto ai programmi di Mussolini, Flannery stesso si lascia sfuggire: "nei discorsi, in lettere e articoli Mussolini veniva delineando le sue idee sullo Stato che seguivano la dottrina di Giovanni Gentile, suo ministro dell'Educazione e seguace di Hegel... I primi atti di Mussolini si fonda– rono su un nazionalismo esasperato e su una propensione alla violenza e all'avventura." Avrebbe potuto aggiungere che Dop Sturzo, segretario generale del Partito Popolare in Italia, si rese conto fin dal 1921 dell'in– compatibilità esistente fra gli ammaestramenti morali di.Gesu Cristo e i dog– mi fondamentali del fascismo - e la maggior parte degli aderenti al suo partito erano ·d'accordo con lui, ed è per ciò che tra il 1922 ed il 1926 furono schiacciati senza pietà dalla violenza fascista - mentre tanti "vescovi, arcivescovi e cardinali" che H. W. Flannery cerca di coprire sotto la foglia 429 Biblioteca Gino Bianco

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