Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America finale contro la massa granitica della civiltà cristiana," e pensi perciò che quei prelati italiani che appoggiarono Mussolini e Hitler nell'affare spa– gnolo avessero ragione, e che perciò non vi sia alcun bisogno di tener celato il loro glorioso comportamento. Potrei addurre altre prove per dimostrare che non soltanto nel cam– po della politica estera, ma anche in quello della politica interna un gran numero di "vescovi, arcivescovi e cardinali" dettero in Italia un appoggio al fascismo, che il dottor Binchy definisce "acritico" ed io definirei "crimi– nale." Ma spero che la sete di verità del sig. Flannery per quanto riguarda quest'argomento si sia estinta. Speriamo che d'ora in poi egli si astenga da espressioni vaghe come "certi alti prelati," "alcuni rappresentanti del clero cattolico," o "alcuni ecclesiastici cattolici" e parli francamente di "troppi· vescovi, arcivescovi e cardinali." 2. Il sig. Flannery ammette che, durante i primi anni del dominio di Mussolini in Italia, molte persone in tutto il mondo lo lodavano. Nel suo zelo per la verità, Flannery avrebbe dovuto precisare che fra queste "molte persone" vi erano "molti vescovi, arcivescovi e cardi– nali" di tutto il mondo. Per esempio, negli Stati Uniti, nel 1924, il cardinale O'Connell, arcivescovo di Boston, scopd: che "l'Italia stava suben– do una · trasformazione straordinaria da quando Benito Mussolini aveva preso in mano le redini del governo ... Non ho mai assistito ad un muta– mento piu sorprendente. Vedo dappertutto ordine perfetto, pulizia, lavoro, sviluppo industriale." :Nel 1925 il cardinale Mundelein, Arcivescovo di Chi– cago, annunziò che "Mussolini è un grande uomo - l'uomo dei nostri tempi," ed accettò un'alta decorazione dall'" uomo dei nostri tempi." Nel 1926 a Filadelfia, all'inaugurazione di una scuola parrocchiale sotto gli auspici del fascio locale e della fascista Lega del Nord America, furono pronunziati discorsi "applauditi entusiasticamente, che esaltavano la re– ligione e l'Italia fascista" dal Cardinale Daugherty, arcivescovo di Fila– delfia, dal viceconsole italiano, e da un prete, il reverendo Tonini. Que– st'ultimo "in un brillante discorso richiamò l'attenzione sull'ammirevole opera compiuta dal Duce e dal governo fascista, mettendo in particolare luce la saggia opera del fascismo per rafforzare e infondere nuova vitalità nel sentimento religioso." Di nuovo nel 1926, il Cardinale O'Connell de– finf Mussolini "un genio nell'arte di governo dato da Dio all'Italia per .aiutare questa nazione nella sua rapida ascesa verso il piu glorioso destino." Nell'autunno del 1934 egli persisteva nel vedere in Mussolini "un uomo mi– racoloso." Secondo lui Mussolini aveva dimostrato "molto autocontrollo e magnanimità" dopo che Alessandro di Serbia era stato assassinato a Mar– siglia, come se il re di Serbia non fosse stato assassinato da agenti che godevano della protezione di Mussolini. Il Cardinale Hayes, arcivescovo di New York, accettò quattro o cinque decorazioni da Mussolini, l'una piu importante dell'altra. Nel 1929 il vescovo di Cleveland prese parte alla celebrazione fascista dell'anniversario della fondazione dei fasci e parlò "esaltando Mussolini, l'Uomo del Destino." 428 BibliotecaGino Bianco

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