Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Pio XI, riconobbero i rischi connessi al fascismo. Fin àal lontano 1924 uno degli scrittori di Civiltà Cattolica, la rivista ufficiosa del Vaticano, criticò in un _articolo la filosofia che è alla base della dittatura. Quest'ar– ticolo fu letto da Pio XI prima di essere stampato ed ebbe quindi la sua approvazi·one. Ltz reazione al Palazzo Venezia fu cosi violenta che il sacerdote suo autore dovette trascorrere prima un mese a Chieri, vicino Torino, e poi abbandonare l'Italia. Ma molti rappresentanti del clero furono ingannati dagli apparenti successi di Mussolini e non si accorsero di quanto fossero pericolose le sue idee. Di alcuni di questi preti Pio XI soleva di"re: "Hanno perduto la testa e non potrebbero, i·n ogni caso, portare la loro croce." Di -tanto in tanto, bùogna ammetterlo,, anche il Papa non mostrò di avere le idee molto chi"are,e in varie occasioni effetti– vamente lodò alcuni aspetti del fascismo. Fondamentalmente, il fasdsmo, a detta dello stesso Mussolini, accen– tua i diri"tti dello Stato rispetto a quelli dell'individuo. "La concezione fascista della vita, antù"ndividualistt·caper eccellenza, accentua l'importanza dello Stato ed accetta l'i'ndividuo solo in quanto i suoi interessi coinci– dono con quelli' dello Stato," disse Mussolt'ni. "Ltz. concezione fascista dello Stato è totalitaria; fuori di esso non vi possono essere valori umani o spiri– tuali', né tanto meno passano avere alcun peso. Premesso ciò, si può af– fermare che il fascismo è totalùarismo ... esso plasma la volontà non meno che l'intelletto." Il nazùmo fa appello alla stessa dottrina. "L' indivi"duo non ha altri dirùti se non quelli che gli derivano dall'essere parte della Stato," dice Hitler. Nel fascismò l'individuo esiste per lo Stato e non lo Stato per l'i"ndividuo. Se ne deduce che l'i"ndividuo non ha nessun diritto concesso– gli da Dio e non ha dirùto neppure alla vita, se non può o non vuole servi"re lo Stato. È possi"bi"lequindi affermare che lo Stato ha dirit– to di ucddere qualsiasi uomo, che si rifiuti di servi"re lo Stato o che non può servire lo Stato perché incurabilmente malato, pazza, mutilato o vecchio. · Su questo principio fondamentale lo Stata fascista si' trova in con– fiùto sia con la democrazia che con il Cristianesi"mo. Nello Stato fascista non si· può permettere che sussùta una religione che insiste sul diritto de– gli' uomini alla vùa ed alla libertà. È significativo che la ideologi'a poli- . ti"ca fascùta si·a i·n aperto contrasto col concetto di democrazia quale è affermato nella nostra lJi"chiarazi·oned'Indi"pendenza. La democrazi·a dà rilt'evo ai diritti che Dio ha dato all'uomo, e pro– clama che lo Stato è stato creato per assicurare all'i"ndividuo questi" dirùti. Anche il Cristianesimo mette in ri"lievo la supremazia dell'individuo, la sua eguaglt'anza ed i' suoi diritti. Esso nega che lo Stato abbia il di"ritto di condannare alcun individuo per motivi di razza, colore o di religi'one, e nega che lo Stato abbia il dz"rùto di sopprimere la vita di un uomo soltanto perché è malato di mente o di corpo o perché è vecchio. 422 BibliotecaGinoBianco

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