Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America gli Stati Uniti. Don Bosco non si interessò mai alla sovranità territoriale del Papa, sebbene avesse assistito alla perdita di quella sovranità. Il Papa non troverebbe nessun appoggio nell'Italia mistica se volesse appro– fittare della crisi attuale per tentare di avanzare ambizioni politiche. Oggi, ancor piu che ottant'anni fa, lo stato d'animo degli italiani non è tale da far loro sopportare un'ingerenza ~ttiva del Vaticano o del– l'alto clero nel governo italiano. Un governo che, nell'epoca postfascista, si mettesse sotto la protezione del Vaticano, avrebbe breve durata. Chiun– que, ignorando la vera situazione italiana, pensasse di creare in Italia un regime politico con l'aiuto del Papa, costruirebbe sulla sabbia. Lo stesso Papa sarebbe la prima vittima di un tale errore. L'unica cosa che possa fare Pio XII nelle circostanze attuali è di astenersi da qualsiasi manovra politica, e di sperare e pregare che gl'italiani perdonino a lui ed al suo predecessore la responsabilità che hanno per avere aiutato e sostenuto Mus– solini, e per le sofferenze che ne sono derivate al loro sfortunato paese. Marciare divisi e colpire uniti 1 È difficile oggi discutere il problema del_le relazioni fra democra– tici e comunisti per chi vede i pericoli delle vicinanze equivoche, senza essere sfruttato da certi bricconi che hanno marachelle da nascondere e le contrabbandano sotto la bandiera della lotta contro i comunisti. Eppure il problema deve essere affrontato con chiarezza di idee e di volontà se si vogliono evitare le manovre della malafede e i danni della confusione. Il problema dell'Europa continentalè è assai diverso da quello che esiste negli Stati Uniti. . In Europa, democratici e comunisti sono schiacciati sotto lo stesso macigno, sono condannati dagli stessi tribunali, soffrono insieme nelle stesse prigioni, debbono lottare con lo stesso nemico. È naturale che essi mettano da parte quel che li divide, e si associno per raggiungere lo scopo immediato comune, cioè la distruzione del nemico comune fino alle radici. Speriamo che la terribile esperienza abbia insegnato a democratici e comunisti in Europa che la loro associazione deve sopravvivere alla pre– sente opera negativa per una successiva opera costruttiva, nella quale i comunisti debbono accettare in buona fede i postulati della democrazia po- 1 "L'Italia Libera," 1 ° settembre 1943. 416 BibliotecaGinoBianco

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