Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

,. L'Italia vista dall'America e nelle loro azioni la gùerra contro la rivoluzione interferisce con la guerra per la resa a discrezione, e la paralizza. Il modo di ragionare di Churchill e di Roosevelt è chiaro. Un colpo di Stato militare insediò Mussolini al potere nell'ottobre del 1922; per mezzo di un altro colpo di Stato militare, nel luglio del 1943, il Re e Badoglio hanno messo Mussolini fuori combattimento. Cessiamo di combat– tere il Re e Badoglio, e vediamo se è possibile ottenere da loro una "resa a discrezione." Certo, il Re e Badoglio furono i complici di Mussolini nella guerra d'Etiopia, nella guerra spagnola, nell'alleanza tedesca, nell'invasione dell'Albania, nella dichiarazione di guerra alla Francia e al– l'Inghilterra, nell'attacco criminale contro la Grecia, nella dichiarazione di guerra all'America. Ma questi sono peccatucci che si possono dimenti– care. Se il Re e Badoglio ci danno una "resa a discrezione," saranno ac– colti nella nostra famiglia. Avranno il permesso di tenersi un po' • di truppe e di armi. Non in numero sufficiente per assalire alle spalle le forze alleate che fanno la guerra in Italia contro la Germania, ma tale da poter soffocare ogni rivoluzione in Italia. Essendo questo il piano, le dimostra– zioni contro la guerra nelle strade d'Italia vanno bene solo fino al mo– mento in cui il Re e Badoglio si arrenderanno, ma poi nqn piu. Quando e.i si rende conto che Churchill e Roosevelt stanno fa~endo due guerre in Italia, una per ottenere la resa a discrezione e una contro la rivoluzione, si capisce quel che a prima vista, durante questi ultimi dieci giorni, sembrava non avere alcun senso. Il 25 luglio si ebbe la notizia che Mussolini era stato spodestato dal colpo di Stato di Badoglio. Però, il Re aveva pure annunziato che avrebbe mantenuto l'alleanza tedesca, e Badoglio, che la guerra continuava. L'OWI rispose che "la natura essenziale del regime fascista in Ita– lia non era cambiata," e che la guerra sarebbe . continuata con energia contro il "piccolo, miserabile Re" e contro Badoglio, "il fascista di alto rango." Ma in Algeria, il generale Eisenhower prese una diversa posiziope. Sapeva, per lunga esperienza, che i Darlan si trovavano sempre e dappertutto e quindi "elogiò la Casa Savoia." Ovviamente, sotto la pressione degli avvenimenti, non vi fu nessuna consultazione fra l'Algeria e Washington, e ciascuno andò per la propria strada. Eisenhower continuò la politica che gli avevano detto di seguire prima della caduta inaspettata di Mussolini, e Washington scopri che il Re non si doveva risparmiare piu di Badoglio. Presto si ravvivò anche a Washington la speranza nel Re e in Badoglio. Come conseguenza, i funzionari dell'OWI ricevettero una stra– pazzata che rimarrà famosa nella storia. Le loro parole, spiegò Roosevelt, -"avevano messo in pericolo il piu difficile dei negoziati internazionali" oltre ad aver messo in pericolo "le vite dei soldati alleati." Ma il fatto che nessun funzionario dell'OWI sia stato licenziato per aver messo in pericolo queste vite, dimostra che tutti avevano agito secondo le istruzioni dei loro superiori, e non di testa propria. Churchill ·segui'. le orme di Roosevelt il 27 luglio, prendendosela non 404 BibliotecaGino Bianco

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