Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Fascismo sotto ghiaccio Coloro che in questo paese hanno ingoiato per venti anni le menzogne fasciste si sono meravigliati che una popolazione potesse diventare dalla I sera alla mattina, da fascista che era, antifascista. La verità è che la stra– grande maggioranza dei palermitani e dei cittadini italiani sono stati sempre antifascisti. Gli Stati Uniti e l'Inghilterra non debbono farsi il– lusioni. Le dimostrazioni di Palermo erano dimostrazioni antifasciste che presero la forma di dimostrazioni "a favore degli alleati." Le forze di oc– cupazione furono salutate e attese come "liberatrici." Il giorno che i paler– mitani si accorgessero che gli americani e gli inglesi vi sono andati per "mantenere" le autorità fasciste al potere, il loro entusiasmo si trasfor– merebbe in un pericoloso senso di delusione. Naturalmente, nessuno. chiede alle forze di occupazione di promuovere delle rivoluzioni. Se sono H è perché debbono vincere la guerra, e quando la guerra è stata vinta, il loro dovere è quello di mantenere l'or– dine pubblico. Ma altro è mantenere l'ordine, ed altro è mantenere al ·po– tere le autorità fasciste. Immaginiamo che il prefetto, il sindaco ed il federale di Palermo non fossero fuggiti. Bisognava rimuoverli immediata– mente dalle loro cariche, dichiararli prigionieri di guerra e spedirli ndl' Africa settentrionale. Il questore, il Presidente del Tribunale, il Pubblico Mini– stero, gli ufficiali della milizia fascista, i segretari locali del partito fascista e delle associazioni sindacali dovevano essere immediatamente rimossi dalle loro cariche. Questo avrebbe dato subito a tutti la certezza che i capi delle forze d'occupazione non sarebbero venuti a patti con le autorità fasciste. Una volta che i "capi" fascisti fossero andati via, o fossero stati mandati in Africa, le loro cariche dovrebbero essere ricoperte dopo pochi giorni. I funzionari meno importanti non possono andare avanti pei;- lungo tempo senza dirigenti. E questo sarà uno dei compiti piu difficili che i capi del– l'esercito di occupazione dovranno affrontare . . Per ogni grande o piccola città bisognerebbe nominare un Commissario addetto all'amministrazione civile. Ma questi non sarà al" corrente della situ:;izione locale e non conoscerà l'ambiente. Se il nostro Ministero della Guerra fosse stato saggio, avrebbe già scelto tra i quattro milioni e mezzo di cittadini americani di origine italiana, che vivono in questo paese, due consiglieri per ogni città o gruppo di città limitrofe. Dovrebbero essere uomini colti e d'ineccepibile moralità, i quali siano al corrente della maniera ·.di vivere e di pensare della popolazione locale, e conoscano chi sono gli uomini di cui ci si può fidare in ciascuna località. Temo che non sia sta– to fatto nulla in questo senso. Vediamo quindi cosa dovrebbe fare il Commissario senza questo aiuto. Come ho già detto innanzi, la popolazione italiana non è una massa inerte. È òrganizzata in associazioni di datori di lavoro e professio– nisti, e in sindacati di impiegati e di ·operai, e i segretari fascisti di queste organizzazioni dovrebbero essere licenziati immediatamente ed inter– nati come prigionieri di guerra. Ma sarebbe un errore lasciare le organizza– zioni operaie senza capi ed inattive. Esse dovrebbero costituire i pilastri 399 BibliotecaGino·Bianco

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