Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America vrebbe essere gradatamente restituita al popolo." Restiamo all'oscuro su cosa debba intendersi per "popolo." Ciò che sappiamo è che saranno i prefetti ex-fascisti a mettere in atto questi piani. Furono necessari sei anni di guerra civile, dalla fine del 1920 alla fine del 1926, prima che Mussolini e i suoi uomini potessero eliminare in Italia gli antifascisti. Secondo il piano del Vaticano, sarebbero necessari dieci anni prima che la rivolta creata da vent'anni di tirannia fascista e dai disastri morali e materiali della presente guerra, possa essere completamente dominata. Du– rante questi dieci anni, i governi delle Nazioni Unite, e specialmen– te quelli dell'Inghilterra e degli Stati Uniti, saranno materialmente e moralmente responsabili di ciò che avverrà in Italia per istituire un nuovo tipo di democrazia, rappresentata da un regime autoritario. In uno dei suoi articoli di fondo, il New York Herald Tribune par– tendo dalla ovvia premessa che il governo fascista si è screditato in Ita– lia, ci ha avvertito che "la profondità di un tale sentimento, e il modo nel quale potrà essere incanalato, non sono argomenti sui quali sia saggio essere dogmatici." Dobbiamo renderci conto, comunque, che "sarebbe pur– troppo facile, per una forza d'occupazione, di congelare in Italia l'autorità delle organizzazioni fasciste nell'interesse dell"' ordine." È meno probabile che gli Alleati permetterebbero che accada l'opposto - cioè la sfrenata lotta per il potere dei gruppi antifascisti - durante il periodo critico dell'occupazione. Per evitare questi due estremi - per permettere all'I– talia di imparare a funzionare politicamente dopo il suo lungo autoimpri– gionamento mantenendo al tempo stesso la tranquillità necessaria ai piani di guerra degli Alleati - saranno necessari i piu seri sforzi da parte di uomini chiaroveggenti, simpatia per le legittime aspirazioni italiane e soprattutto "conoscenza delle condizioni italiane." Queste sono, davvero, dichiarazioni sensate. La piu sensata di tutte è quella che esige la conoscenza delle condizioni italiane come presuppqsto indispensabilé di ogni saggia decisione. Ma perché sia utile, la conoscenza delle condizioni deve precedere le decisioni da adottarsi. Inoltre, le de– cisioni debbono, naturalmente, essere guidate da principi di azione, ben definiti. Quando le decisioni vengono prese, non solo ignorando le condi– zioni reali, ma anche coll'intenzione espressa di agire in base a principi sbagliati, i piani non possono che fallire. Nella sua conferenza stampa a Washington, il 25 maggio, il Primo Ministro Churchill, parlando dell'Italia, ha detto: "Di questo possiamo star certi: che noi continueremo ad agire su questo somaro alle due estre– mità con un bastone e con una carota" (New York Times, 26 maggio). Se Churchill fosse stato dotato di un po' piu di immaginazione e senso di umanità, si sarebbe reso conto che, mentre egli parlava, le bombe stavano piovendo sul somaro italiano, cioè sulle città italiane abitate da uomm1 e donne, vecchi e bambini innocenti simili a quelli che caddero vittime del "bastone" tedesco a Londra, a Coventry e in altre città inglesi. Egli avrebbe dimostrato una saggezza e una generosità piu confacentisi 390 BibliotecaGino Bianco

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