Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia È lecito chiedersi dove sia stato l'autore di queste parole negli ul– timi venti anni e come abbia letto la sua Bibbia. Per quel che ci consta Davide non fece mai un trattato e un concordato con Golia, non gli conferi mai delle onorificenze, e non lo chiamò mai "l'uomo inviato dalla Provvidenza," né si sedette mai accanto a lui sulle rive di un fiume "dove fiorivano rami di olivo." E come se non bastasse aver vestito il vecchio Papa Pio XI con gli abiti del giovane Davide, lo scrittore volle pure coprirlo colla pelle del leone: "Per chiunque ami di vedere un vecchio leone seduto sul trono papale e di sentirlo ruggire, l'Enciclica Non abbiamo bisogno è motivo di sommo compiacimento." Senza dubbio fa gran piacere leggere in questo documento papale del 1931 che la pestilenziale dottrina del fascismo si è tradotta "in un' a– dorazione pagana dello Stato, in una statolatria." Ma fu solo dopo due anni dalla firma del Trattato del Laterano, col quale "Dio fu restituito all'Italia e l'Italia a Dio," che Pap~ Pio XI vide la luce, e scopd che l'Italia era stata invece consegnata al diavolo. E . abbiamo forse biso– gno di ricordare anche al direttore del Catholic World che il Papa Pio XI dopo aver emesso il ruggito della sua condanna delle dottrine fasciste con– tinuò umilmente: "Non abbiamo inteso condannare il partito o il regime fascista come tali," e che egli permise ai cattolici di prestare il giuramento fascista con "qualche riserva mentale? " Il ruggito del vecchio leone si tra– mutò in un flebile lamento. Parallela a questa campagna per discolpare il Vaticano si sviluppa la campagna per salvare almeno una parte del regime fascista. Secondo il New York Times dell'll maggio 1943, un piano per la ricostruzione del– l'Italia è stato "elaborato in uno speciale messaggio di Papa Pio XII all'arci– vescovo Spellman di New York." Questo piano prevede che il partito fascista dovrebbe essere "immediatamente disciolto" ma che gli "attuali" prefetti delle province italiane "non dovrebbero essere considerati come attivi sostenitori del partito" e quindi dovrebbero restare ai loro posti come capi dell'amministrazione civile agli ordini d'una Commissione Alleata con sede in Roma. È importante osservare che i prefetti delle 94 province italiane non furono eletti dal popolo, come lo sono i governatori degli Stati americani.· Essi furono nominati da Mussolini, il quale natural– mente li scelse tra i membri piu attivi e piu fidati del partito fascista. Dal 1926 in poi i prefetti a loro volta hanno nominato i "podestà" delle città e dei paesi, scegliendo anche loro dai ranghi fascisti. Inoltre, ai prefetti fu anche dato il controllo sui funzionari del partito e sulle orga– nizzazioni fasciste della loro provincia. In altre parole, i prefetti sono gli uomini-chiave del sistema fascista di governo e di amministrazione. Questi sono gli uomini a cui, secondo il piano papale, dovrebbe essere affi– dato il governo e l'amministrazione delle province italiane quando la guerra sarà finita ed una Commissione Alleata risiederà a Roma. Il disegno del Vaticano prevede anche "un piano di dieci anni di me– tamorfosi politica... Durante questo periodo l'amministrazione civile do- . \ 389 BibliotecaGino·Bianco

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