Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America ci sono sempre stati nei paesi latini, delle tendenze irreligiose e dei gruppi comunisti; ma il movimento che oggi il Vaticano si trova a dovere affron– tare è un movimento soprattutto anticlericale e politico, non religioso. Il Vaticano e la ·sua gerarchia raccolgono oggi i frutti di quello che hanno seminato in Italia per vent'anni. Naturalmente il Papa non ha affrontato questa accusa direttamente; essendo versato nella casistica e le sottili distinzioni, egli ha preferito il metodo piu comodo di confutare l'argomento piu debole dell'avversario, cioè la generica accusa che la Chiesa fosse re– sponsabile di questa guerra, per convincere i suoi ascoltatori che il Vaticano non aveva avuto alcuna parte negli avvenimenti che hanno condotto l'Italia alla presente rovina. Dobbiamo riconoscere che il discorso di Pio XII è stato il piu abile pezzo di oratoria che sia mai uscito dalla sua penna. Al pari del Presidente Roosevelt, il Papa sa come prendere parecchi piccioni con una fava. Esor– tando gli operai italiani e non ribellarsi, egli ha reso un segnalato ser– vizio al regime fascista. Specificando che egli intendeva parlare di rivoluzione "rossa" egli ha fatto piacere a Washington e a Londra, le quali hanno preso le parole del Papa come riferentisi non solo all'attuale situazione in Italia, ma soprattutto alla situazione che si svilupperà quando gli eserciti all~ati si impadroniranno del paese. E infine, egli spera di aver placato l'ira di quegli italiani (che non sono comunisti) per la poli– tica filofascista della Chiesa italiana. Il nervosismo del Vaticano, mentre si attende la caduta di Mussolini, si riflette fortemente nei circoli cattolici di America. Sebbenr Mussolini non goda piu della loro ammirazione e del loro rispetto, anch' es– si paventano la sua caduta. Il direttore del Catholic World ha espresso chiaramente i suoi timori nel giugno del 1943 con queste parole: "I cattolici saranno ansiosi di sapere quale effetto potrà avere sulla Chiesa la caduta del duce ...; vorrà il popolo italiano, nel reagire violentemente contro il suo ex-capo, estendere la sua ira anche contro la Chiesa? ..." "Ma," egli ha continuato, "si può dire che la Chiesa abbia provocato e meritato rappres·aglie?" La sua risposta, naturalmente, è stata decisamente negativa, perché c'è una "essenziale incompatibilità tra cattolicesimo e fa– scismo." Perciò nessun cattolico potrebbe essere anche fascista. Tutto l'ar– ticolo era una severa tirata contro quei cattolici sconsigliati, in specie cat– tolici italiani, che sono stati ardenti ammiratori di Mussolini e del fa– ·scismo, mentre il Vaticano era il maggiore e piu irreconciliabile ne– mico del fascismo: La essenziale incompatibilità fra Cattolicesimo e fascismo fu dimostrata dinanzi al mondo dal duello fra Davide e Golia (fra Pio XI e Mussolini). Da una parte vi era il duce fanfarone, urlone e mangiafuoco; dall'altra il Papa, senza altra arma che una penna e ogni tanto un discorso... Non vi può essere dubbio su chi sia stato il vincitore e chi il vinto. Il Cattolicesimo incarnato dal Papa ha sconfitto il fascismo personificato dal duce. Perciò è soltanto equo concludere che non si può essere buoni cattolici e buoni fascisti allo stesso tempo. Non sarebbe né logico né giusto, quindi, punire il Cattolicesimo per i delitti del fascismo. 388 BibliotecaGino Bianco

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