Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America di demolire la repubblica democratica come prima tentò di demolire l'u– nità nazionale italiana? In tal caso lo Stato italiano dovrà compiere il dovere di prendere tutte le misure necessarie per salvaguardare la Repub– blica. Dopo- la lezione dell'esperienza fascista, e dopo che il Vaticano si è mostrato pronto ad appoggiare con la sua autorità ed influenza forze antidemocratiche e reazionarie apparse sulla scena politica, chi potrà biasi– mare il governo italiano se vorrà stroncare la minaccia di agitazioni e intrighi da parte di un clericalismo politico? Possiamo essere sicuri, però, che non vi saranno persecuzioni religiose. Tali forme di fanatismo sono estranee al popolo italiano; ne fa fede la storia dei sessant'anni trascorsi fra la presa di Roma e gli accordi lateranensi. Se i Governi delle nazioni vincitrici si asterranno dall'interferire ne– gli affari interni italiani, e se il Presidente ed il Dipartimento di Stato. degli Stati Uniti non si schiereranno come una specie di nuova guardia svizzera a protezione del Vaticano é delle sue rivendicazioni, la separa– zione della Chiesa dallo Stato in Italia potrebbe essere una soluzione dura– tura di questo problema. Vi saranno recriminazioni e forse anche anni di raffreddamento, ma alla fine anche il Vaticano scoprirà che la libertà è per la Chiesa il migliore concordato che possa mai essere fatto. Il -tragico esperimento fascista e la disgraziata parte in esso avuta dal Vaticano· hanno rafforzato in molti circoli cattolici, e specialmente fra i cattolici inglesi ed americani, le vecchie lamentele circa la ecces– siva preponderanza degli italiani nel governo centrale dell'intera Chiesa. Dalla prima guerra mondiale in poi, quando le finanze del Vaticano sono divenute cos1 dipendenti dai contributi americani, il clero americano ha spesso levato la voce, sebbene in tono sommesso, per rivendicare il diritto di essere rappresentato piu estesamente negli uffici ecclesiastici romani. Queste richieste non sembrano aver incontrato grande favore in Vaticano. La sostanziosa indennità ricevuta dal Tesoro italiano in base agli accordi del Laterano, assicurando alla Santa Sede un certo grado di indipendenza finanziaria da fonti estere, ha indubbiamente contribuito ad aumentare le resistenze del Vaticano alle pressioni esterne. Certo, la gerarchia cattolica, il clero e la stampa cattolica in Ame– rica sono ora piu che mai orientati verso Roma. Non vi è quasi ser– mone fatto nelle chiese cattoliche di America, che non citi su qualsiasi argomento qualche passo delle encicliche o dei discorsi papali, e che non renda omaggio alla saggezza ed alla gloria del Santo Padre. Ma sotto la superficie cova un grande malcontento. Molti chierici e laici pensano che, per quanto abili siano stati gli italiani nel governare la Chiesa catto– lica, specialmente in virtu delle loro sottili "combinazioni," è venuta l'ora di strappare la Curia romana ed il Papato al loro predominio. Trop– pi errori furono commessi nel trattare col fascismo, e il clero italiano andò troppo oltre nel suo asservimento al regime fascista. Il dottor Binchy, nella sua qualità di laico e studioso, ha trattato l'argomento in modo piu franco, sebbene con molto tatto, nel suo libro 382 Biblioteca ·Gino Bianco

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