Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La, sorte dell'Italia dennità, perché avrebbe con ciò dato "l'impressione che il Vaticano abbia acquistato un interesse permanente alla prosperità della finanza italiana" (Church and State in Fascist ltaly, p. 314). Perché soltanto "l'impressione?" Chiunque detiene titoli del debito pubblico italiano per un ammontare di un miliardo di lire è certamente fortemente interessato alla floridezza del Tesoro italiano. Si tratta di qualcosa di piu di una semplice impres– sione, ma di un fatto. C'è pure da tener conto di un altro fatto, di una triste realtà: il Tesoro italiano è attualmente in dissesto. Se la Santa Sede non si è già disfatta di questi titoli mediante qualche successivo accordo segreto con Mussolini, essa dovrà condividere con tutti gli altri creditori del Governo italiano o la perdita totale dei suoi crediti, se verrà dichiarata la bancarotta, o la riduzione dei loro inte– ressi dal 5% all'l %, se la bancarotta sarà evitata. Se il professor Binchy fosse stato Papa al posto di Pio XI, avrebbe preferito "un unico e definitivo pagamento in contanti," anche se questo avesse comportato una sensibile diminuzione della richiesta iniziale. Sic– come però Pio XI preferf di correre ìl rischio e di riporre la sua fiducia nella finanza fascista non vi è null'altro da fare. Si rassegnerà il Vati– cano a subire questa perdita o insisterà per ottenere la sua libbra di carne, invocando "la santità dei trattati?" Ricordiamoci che la politica del Vaticano su questa questione di secondaria importanza, come su molte altre questioni, sarà determinata dal suo atteggiamento generale verso l'intero problema della ricostruzione postbellica dell'Italia. Attualmente, la politica del Vaticano sembra es– sere quella di volere impedire con tutti i mezzi possibili il sorgere di un regime democratico antifascista sulle rovine del fascismo. In ciò la Santa Sede ha avuto l'appoggio della politica estera britannica ed amer~cana, e specie di quest'ultima. Che cosa accadrà se il Vaticano si troverà di fron– te ad una Repubblica democratica italiana ed alla decisione del popolo di adottare il sistema della separazione tra la Chiesa e lo Stato? Papa Gregorio Magno disse, molto tempo fa, che gli avvenimenti del passato sono una promessa sicura di quelli dell'avvenire. Se questo è vero, allora non è difficile indovinare quel che farà il Vaticano. A meno che non si verifichi un cambiamento miracoloso di mentalità, ed a meno che la politica del Vaticano non venga dettata da uomini consci delle presenti necessità anziché da canonisti che vivono in un passato remoto, possiamo essere sicuri che il nuovo regime italiano dovrà affrontare ' l'ostilità della Chiesa ufficiale. Il Vaticano farà di nuovo ciò che fece nel 1870: esso assumerà l'atteggiamento della vittima innocente di gruppi antireligiosi italiani, che mirano a distruggere la Chiesa. I Papi ricomince– ranno a protestare contro il regime italiano denunciando il suo controllo da parte della massoneria o del comunismo, e chiamando il mondo intero a testimonio di come la Chiesa in Italia, spogliata di tutti i suoi diritti, debba affrontare la persecuzione ed il martirio. Ma ricorrerà il Vatkano una altra volta al metodo degli intrighi nazionali e internazionali nella speranz~ 381 1blioteca Gino Bianco

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