Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America lità della Chiesa, ed inoltre, dal diritto di aver voce in capitolo nelle designazioni ai benefici ecclesiastici, sia per mezzo di nomine ai benefici che fossero sotto il patronato regio, o per mezzo dell'exequatur regio alle no– mine fatte liberamente dalle autorità ecclesiastiche. Tanto il diritto di pa– tronato che l'exequatur furono aboliti nel Concordato fascista, ma il Go– verno fascista si riservò, col consenso della Santa Sede, il diritto di obiet– tare o mettere il veto a tutte le nomine a uffici ecclesiastici ritenute inac– cettabili per "motivi politici." Il nuovo Governo democratico italiano dovrebbe rinunciare ad ogni pre– tesa d'interferire negli affari ecclesiastici, e nello stesso tempo dovrebbe libe– rarsi da ogni obbligo di contribuire direttamente o indirettamente al mante– nimento finanziario delle chiese. Lasciando la Chiesa libera di governarsi secondo le proprie leggi, re– stituendole ciò che le appartiene, e liberando lo Stato da ogni obbligo · finanziario verso le organizzazioni religiose, la separazione dello Stato dalla Chiesa potrà essere attuata in Italia nello spirito piu amkhevole che una democrazia potrebbe offrire. È facile prevedere che i portavoce dei cattolici americani - uomini come il professor Ellis dell'Università Cattolica di Washington, Padre Par– son ed altri gesuiti della rivista America, direttori di periodici, come i duecento e piu bollettini diocesani cattolici, ed apologisti cattolici in altri paesi, uomini come il dottor Binchy di Dublino - leveranno forti proteste contro questo progetto di separazione tra la Chiesa e lo Stato. Ritenendo che il sistema separatistico sia un male in America essi so– sterranno che sarebbe addirittura delittuoso adottarlo in Italia, perché l'I– talia è un paese cattolico, mentre gli Stati Uniti non lo sono ancora, anche se, come sperano, lo diverranno ben presto. Per i nostri scopi è sufficiente accennare al fatto che vi sono delle minoranze acattoliche in Italia, per quanto piccole. Ma a parte ciò, la separazione di Chiesa e Stato non sarà imposta alla nazione italiana sulla punta della spada; è una questione che dovrà essere decisa dal popolo italiano. Se esso deciderà a favore della separazione, il fatto che esso sia cattolico o meno non farà differenza di sorta. Regolamento finanziario col Vaticano. - L'accordo finanziario tra il Vaticano ed il regime fascista fu parte integrante del Trattato del Late- .rano del 1929. Il Vaticano, come abbiamo già rilevato, ricevette una bella indennità; e se il Governo democratico italiano del dopoguerra vorrà ac– cettare e ratificare, come abbiamo suggerito, il Trattato di Conciliazione, dovrà pure accettare il debito assunto verso il Vaticano colla Conven– zione finanziaria. Mercè un'intesa apposita il Vaticano, che era diventato, con questo accordo, uno dei maggiori detentori di titoli dello Stato italiani, accon– sentf a non alienarli per parecchi anni. Il professor Binchy deplora la decisione del Vaticano di avere accettato questi titoli come parte delfin- 380 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=