Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America essere eletti dai soci. 5 La Chiesa cattolica si rifiutò di accettare questa so– luzione che sovvertiva la costituzione gerarchica del cattolicesimo. Di con– seguenza, il Governo dovette impossessarsi degli edifici ecclesiastici e cacciarne con la forza coloro che li occupavano. Tali metodi possono aver soltanto l'effetto di suscitare la simpatia generale per le vittime perse– guitate e di porre il Governo in una luce sfavorevole. Dopo la prima guerra mondiale il Governo francese ritenne opportuno di modificare le clausole di quella legge che avevano sollevato i maggiori contrasti. Nel– l'Italia del dopoguerra si dovrebbero evitare errori simili. Sarebbe consi– gliabile adottare il sistema americano, secondo cui le Chiese sono considerate come società regolate, per quanto riguarda la loro organizzazione interna, da statuti propri, ma sottoposte alle norme della legge che regola l'esi– stenza giuridica delle società. Le chiese non potrebbero sollevare obiezioni contro questo sistema adducendo il motivo che esso lede la costituzione gerarchica. Chiese ed edifici religi,osi. - Riconoscere le Chiese come società diocesa– ne o parrocchiali significherebbe dar loro il diritto di proprietà sugli edifici usati per il culto e per altri scopi religiosi. In Italia, però, vi sono ragioni speciali per cui questo principio generale non può essere adottato senza alcune limitazioni. La maggioranza delle cattedrali italiane, molte chiese, monasteri ed altri edifici ecclesiastici sono stati, per ragioni artistiche e stori– che, classificati da molto tempo come monumenti nazionali. Essi costi– tuiscono una grande, e forse la maggior parte, della ricchezza artistica dell'Italia. Come tali, questi edifici sono stati considerati praticamente co– me proprietà nazionale, e le forti spese necessarie per il loro mantenimento sono state sostenute dallo Stato. Essi, o meglio quelli di essi che saranno ancora rimasti in piedi quando saranno cessati gli estesi bombardamenti di questa guerra, dovrebbero rimanere come monumenti nazionali a cura dello Stato, poiché la nazione ha un interesse vitale alla loro conserva– zione, e le Chiese stesse non potrebbero assumersi l'onere finanziario del loro mantenimento. Essi dovrebbero continuare ad essere usati per il culto, come in passato, colle stesse norme che sono state fino ad ora applicate con soddisfazione di tutti gli interessati. Scuole ed istituzioni educative. - In uno Stato democratico moderno l'esistenza di una rete di scuole pubbliche e di istituzioni d'insegnamento superiore, mantenuta dallo Stato, non impedisce l'organizzazione di scuole private. Non vi è alcun motivo di discriminare a loro danno le scuole private religiose. In un paese come l'Italia, dove ormai per lunga tradizione 5 Dopo la· denuncia del Concordato napoleonico furono costituite tra i cittadini delle Asso– ciations Cultuelles per provvedere alle spese, al mantenimento e all'esercizio pubblico dei culti, sole responsabili per quanto riguarda il culto, e aventi personalità giuridica. Dopo la prima guerra mondiale furono riprese le relazioni diplomatiche tra la Francia e la Santa Sede. Un modus vivendi fu trovato col dare alle leggi laiche un'interpretazione piu moderata. Si costitui in ogni diocesi un'Association diocésane sotto la presidenza del Vescovo e di un Consiglio di amministrazione, operante "in conformità colle leggi canoniche." 376 BibliotecaGino Bianco

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