Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

.. L'Italia vista dal/'America gna di Franco ed è particolarmente criticabile per l'abietta formula del giu– ramento da prestarsi dai vescovi e preti spagnoli al regime del Caudillo. 3 Stati veramente democratici dell'Europa d'anteguerra come la Cecoslovacchia e la Francia, -ambedue con una popolazione in buona parte cattolica, non poterono fare concordati ma soltanto dei modus vivendi tali che non im– pegnassero il Governo a ricorrere a pratiche antidemocratiche. Considerato questo precedente storico e il fatto che lo Stato democratico moderno ed il governo autoritario della Chiesa non possono incontrarsi su un ter– reno comune, non resta che l'alternativa di separare la Chiesa dallo Stato una volta per sempre. È noto che la Chiesa cattolica condanna la separazione della Chiesa dallo Stato per considerazioni teologiche, che partono dal presupposto che il Cattolicesimo sia la sola vera religione, rivelata da Dio, e che possegga esso solo la missione divina di condurre gli uomini alla salvezza eterna. ' Tutte le altre religioni e tutti gli altri gruppi cristiani non cattolici sono o pagani o eretici, e come tali non hanno il diritto di esistere. Se queste rivendicazioni siano o meno teologicamente fondate è una questione che i teologi possono discutere quanto vogliono. Ma lo Stato democratico moderno riconosce la libertà di culto come un · diritto fondamentale di tutti •i suoi cittadini, e perciò si trova dinanzi all'esistenza entro i suoi confini di varie religioni e confessioni, che rivendicano tutte il possesso esclusivo di una rivelazione divina. È certo che lo Stato non può né tenta– re di esprimere un giudizio su queste varie rivendicazioni, né permettere che una qualsiasi religione consegua una situazione di monopolio a detrimento delle altre. Siccome sembra che sia volontà di Dio che esistano diverse religioni, il migliore e unico modo in cui lo Stato può onorare Dio e adempiere ai suoi doveri religiosi è quello di lasciare che tutti gli indi– vidui e gruppi lo venerino come preferiscono· e di proteggere i diritti e la libertà di tutti. In realtà l'opposizione della Chiesa cattolica al separatismo è dettata in primo luogo dal fatto che con questo sistema si perdono il monopolio religioso e i privilegi ed il controllo della società di cui essa ha goduto per molti secoli. Col separatismo si offre alla Chiesa la libertà dai vincoli del controllo dello Stato, ma la Chiesa preferisce una gabbia dorata, pur di essere l'unico uccello della casa, al volare in libertà con gli altri uccelli. La tradizione legalistica, e la conseguente rigidezza istituzionale, ha talmente · compenetrato l'intera mentalità ecclesiastica, che anche oggi i dotti ca– nonisti romani che governano la Chiesa non sono capaci di guardare il mondo attuale da un punto di vista diverso da quello degli i·ura ecclesiae. Ancora oggi essi ci avvertono che obbligare un prete a pagare una tassa allo Stato dal suo reddito ecclesiastico significa violare i diritti di Dio; che colpire un chierico colto mentre commetteva un delitto e trascinarlo 3 L'accordo tra il Vaticano e il governo spagnolo destinato ad essere poi tradotto in una speciale convenzione, fu firmato nel giugno 1941. 372 BibliotecaGino Bianco

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