Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia o per lo meno come un fattore che fomentava l'ostilità di vari gruppi del clero (e specialmente dell'alto clero) contro lo Stato. Questa situazione non .esisterà piu nell'Italia postfascista, perché qualunque cosa faccia il Vaticano, la Questione Romana è morta e seppellita. Abbiamo fiducia che gli elementi dirigenti del Vaticano avranno sufficiente buon senso per capire che dopo aver fatto la grande e irrevocabile rinuncia, ed avere incassato un miliardo e 750 milioni di lire come prezzo dell'accordo non possono esporre al ridicolo la Santa Sede rivendicando di nuovo le vecchie province dello Stato pontificio. Ad ogni modo, i princip1 di uno Stato democratico, ove siano lo– gicamente interpretati ed applicati, escludono la vecchia giurisdizione del– lo Stato sulla Chiesa. In una vera democrazia la libertà di religione com– porta ìn pratica che le credenze religiose e l'appartenenza ad organizzazioni religiose siano questioni di scelta individuale; perciò non dovrebbe esservi una giurisdizione dello Stato che costringesse ad accettare una fede piut- · tosto che un'altra, o ne favorisse una piu di un'altra. Quindi, il ripudio del vecchio sistema renderà impossibile alla demo– crazia italiana di accettare e ratificare il concordato fascista. La principale ragione per cui questo concordato non può essere accettato da un re– gime democratico è che esso fu negoziato da una dittatura a beneficio del suo regime totalitario e come strumento della politica fascista. Nel– lo spirito e nella lettera il Concordato è non meno fascista di altre leggi del regime. Il giuramento di fedeltà al regime, che dovettero prestare i vescovi e i preti a cui erano affidate le anime cattoliche - sopravvivenza delle monarchie assolute di diritto divino medioevali e moderne - (art. 20); il diritto del Governo a porre il suo veto alle nomine ecclesiastiche (ar– ticoli 19, 21); l'obbligo fatto al braccio secolare di dare esecuzione ai decreti delle autorità ecclesiastiche (articoli 5, 29); la perdita o la limitazione, per motivi religiosi, dei diritti civili di una categoria di cittadini {art. 5); tutti i privilegi ed esenzioni concessi a speciali categorie, sem– pre per motivi religiosi (articoli 6, 8, 20, 41, 42); e, infine, gli articoli che impongono allo Stato pesanti oneri finanziari a sostegno della Chiesa, sono altrettante misure che potevano essere giustificate in regime di dit– tatura fascista. Sono misure predisposte per assicurare allo Stato un certo controllo sulla Chiesa, e per assicurare alla Chiesa una porzione maggiore di aiuto politico e finanziario. Soprattutto, furono misure adottate a spese · di quei diritti del popolo alla libertà di religione, alla libertà di associazione ed all'uguaglianza dinanzi alla legge, che sono la pietra angolare della demo- ~~- 1 I governi della Polonia, della Lituania, della Lettonia, dell'Austria, della Romania, il Reich di Hitler, il Portogallo di Salazar - tutti Stati coi quali il Vaticano concluse dei concordati simili al concordato fasci– sta - non erano democrazie, ma delle dittature aperte o mascherate. L'unico concordato fatto finora da Pio XII è quello concluso colla Spa-_ 371 27 _ )teca Gino Bianco

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