Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Prefazione zionismo coi nazi'fascisti. Parve strano ai· due storici che un uomo come Don Sturzo, che aveva anche egli condannato questi· eccessi di collaborazi"onismo con i dittatori considerasse "peregrz·na" ossia bislacca questa loro proposta. Il lettore vedrà che Salvemini si occupò pure di diverse questioni pra– ti.che venendo cosi concretamente in aiuto agli italz"anz·. Si· trovano in questa raccolta diversi documenti che rz·velano la sua sollecitudine per la sorte dei prz·gi·onieriitaliani. Se ne i"nteressòi·n articoli, in lettere ai giornali e con in– terventi personali".Denunziò gli abusi e le ingiustizie che essi dovevano su– bire nei campi·, come ad esempio il fatto che quelli fra loro che avevano ac– cettato di cooperare allo sforzo bellz"coalleato facendo lavori pesanti per l' in– tera giornata, ricevevano la stessa misera paga degli altri di sentimenti" filo– fascisti i quali si erano rifiutati di cooperare. Protestò perché i prigionz·eri· antifascisti. e quelli fascisti rimanevano mescolati assi·eme, o peggio ancora, • posti sotto il comando di uffiàalz" fascisti i quali sottoponevano gli"antif asci- sti· a continue angherie e umi"liazi·onz·.Lamentò che nulla di serio fosse fatto per informare obbietti"vamente i prigionieri circa il sistema di vita ameri"ca- no e per occuparsi di rieducare democraticamente i prigionieri non fascisti. In una lettera indirizzata a Roosevelt e firmata anche da La Piana, Sal– vemini fece appello al sentimento umanitario del Presi'dente perché consen– ti"sseche i pacchi di viveri e di vesti·ario i"ndirizzati all'Italia venissero spe– diti dagli" italo-americani i"ndz"rizzandoli direttamente ai loro parenti e amici anziché essere invi·ati indiscrz"minatamente alle autorità locali che dovevano curarne la distribuzi·one nelle varie città e nei villaggi. 11 Avvicinandosi le elezioni presidenziali· del novembre 1944 fu chiesto a Salveminz· per chi avrebbe votato. Nonostante avesse pubblz"camente polemiz– zato contro Roosevelt per drca due anni, la risposta fu che, si·a pure senza alcun entusiasmo, egli avrebbe ancora una volta votato per Roosevelt, perché il partito democratico gli" dava ancora maggiore affidamento, con tutti i suoi difetti, di essere un partito riformatore, mentre il partito repubblicano era un partito fondamentalmente conservatore dal quale non vi era nulla da sperare. In morte di Roosevelt che scomparve i"l 12 aprile del 1945 quando la vittoria sulla Germam·a era oramai imminente, Salvemini scrisse ne L'Italia Libera un breve arti.colo nel quale con l'usuale si·ncerità attestò la grande am– mirazi·one che aveva provato per Roosevelt per la maestria con cui aveva saputo dirz·gere la politica estera americana fra il 1939 e il 1941, ma confessò pure che tale ammirazi"one era poi assai scemata quando si avvide che dava carta bianca a Churchi·ll negli affari italiani, e che cercava, con costanza de– gna di miglz"or causa, di armonizzare i piani americani per il dopoguerra con quelli del Vaticano. 18 Approssimandosi la liberazi·one dell'Italia settentrionale, è degna di nota la lettera che Salvemi"ni i"ndirizzò a due amià in Svizzera, che rivela l'anz·mo 17 Soccorso di guerra all'Italia, lettera al Presidente Roosevelt del 1° agosto 1944, in "L'Italia Libera," 16 agosto 1944. 18 Roosevelt, in "L'Italia Libera," 16 aprile 1945. · XXXVI BibliotecaGino Bianco

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