Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'l talia vista dal 'America che tale garanzia internazionale, lungi dal contribuire al miglioramento dei rapporti fra la Chiesa e lo Stato in Italia, provocherebbe un nuovo doloroso conflitto. Essa si trasformerebbe in un'arma che si ritorcerebbe contro lo stesso Vaticano ritenuto responsabile della violazione di una delle clausole essenziali del Trattato del Laterano essa verserebbe dell'olio sulle .fiamme dell'anticlericalismo e stimolerebbe un'ostilità generale verso la Chiesa da parte del popolo italiano. La garanzia internazio-nale, specie se venisse estesa al Concordato, ridurrebbe praticamente l'Italia alla condi– zione di una nazione sotto un regime di Capitolazioni, proprio in un'epoca in cui le Capitolazioni vengono abolite anche nei paesi arretrati.. 2 Subito dopo la conclusione dell'accordo, Pio XI disse che, a suo pa– rere, una garanzia internazionale non aveva alcun valore. Parlando dinanzi al Corpo Diplomatico, il 9 marzo 1929, egli riaffermò che, per quanto ri– guardava la Santa Sede, una garanzia estera non era né desiderabile né accettabile. Lo scopo di una garanzia, egli disse, era quello di servire come difesa contro i nemici, mentre la Santa Sede non aveva nemici. Escluso il motivo della difesa, la garanzia ,avrebbe assunto un carattere di protezione e di tutela, mentre la Santa Sede non aveva alcun bisogno di protezione, e respingeva ogni genere di tutela. Noi speriamo che le pa– role di Pio XI non siano state dimenticate in Vaticano, e che gli uomini che saranno a capo del governo nell'Italia del dopoguerra non assumeranno l'atteggiamento di "nemici" che minacciano l'indipendenza della Santa Sede. - In.fine, le Nazioni Unite, o alcune di esse, potrebbero proporre di garantire solo l'indipendenza e la neutralità della Città del Vaticano en– tro i suoi con.fini attuali, ma senza fare alcun riferimento al Trattato del Laterano, al Concordato, o a qualsiasi altra questione legata ad essi. In tal caso, l'oggetto della garanzia - cioè l'indipendenza e la neutralità della Città del Vaticano - non susciterebbe nessuna obiezione, poiché l'Italia stessa si è impegnata solennemente a rispettare e a garantire l'in– dipendenza e la neutralità di quel territorio. L'unico punto da discutere sarebbe la necessità o meno di aver altri garanti oltre l'Italia. La risposta data a questo problema dipenderà dalla politica generale adottata dalle nazioni vincitrici nei confronti dell'Italia del dopoguerra. Naturalmente esse avranno il potere non solo d'imporre il disarmo asso– luto ed altre inevitabili umiliazioni all'Italia, ma anche, se lo vorranno, di costringere gli italiani ad accettare un governo non di loro gradimento. Un simile governo sarebbe completamente alla mercè dei vincitori, e du– rerebbe soltanto .finché vi fossero sul posto truppe straniere per proteggerlo. I vincitori devono rendersi conto che, se essi imporranno la loro volontà in questo modo, il governo che essi instaureranno non godrà di nessun pre– stigio e non rappresenterà la volontà del popolo. Se tale è il pi~no di 2 Nel linguaggio diplomatico col termine di Capitolazioni s'indica l'insieme dei privilegi che Turchia, Stati barbareschi musulmani, e dell'Estremo Oriente, accordarono agli europei stabilitisi e trafficanti sul loro territorio. 366 BibliotecaGino Bianco

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