Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia unito al Trattato e costltmsce con esso un solo accordo? L'internaziona– lizzazione del Trattato imporrebbe all'Italia l'obbligo di accollarsi all'infi– nito Vingente onere finanziario della Chiesa indipendentemente dalla situa– zione economica del paese? E infine diventerebbero tutti gli impegni as– sunti nell'accordo, compresi quelli che sono contrari ai princip1 ed ai metodi della democrazia, obblighi internazionali vincolanti il nuovo go– verno? Basta fermarsi a riflettere anche per un solo momento su queste que– stioni, per capire subito quanto assurda sarebbe nelle sue conseguenze la internazionalizzazione dell'accordo del Laterano. Queste assurde conse– guenze son9 il risultato inevitabile della politica del "circolo vizioso" che Pio XI volle perpetuare, facendo dipendere l'esistenza del Trattato da quella del Concordato e viceversa. Sebbene questo principio non sia espli– citamente affermato in nessuna parte del testo degli accordi Lateranensi, non si può negare che l'interdipendenza del Trattato e del Concordato costi– tuisse un elemento fondamentale nel pensiero di Pio XL Non soltanto egli lo disse esplicitamente durante la sua polemica con Mussolini, ma l'inser– zione nel Trattato di articoli come il primo e il ventitreesimo che ri– guardano argomenti pertinenti al Concordato, non aveva altro scopo che quello di stabilire, per cos1 dire, una connessione fisica tra le due parti dell'accordo e di fondere insieme la soluzione politica e quella religiosa del vecchio copflitto. Viceversa, Mussolini, negò di aver mai accettato il punto di vista del Papa, e non vi è ragione di dubitare di questa dichiarazione. È evi– dente che questo punto controverso, sebbene d'importanza fondamentale, fu o eluso del tutto durante le trattative, o risolto con qualche ambigua dichiarazione che non è stata registrata. Ambedue le parti erano talmente desiderose d1 concludere il patto che furono contente di lasciare per il momento da parte il problema. Per quanto riguarda la questione dell'in– ternazionalizzazione degli accordi lateranensi, importa poco, dopo tutto, quale delle due affermazioni contrastanti, quella del Papa o quella di Mussolini sia la vera. I punti essenziali del problema sono: primo, che un concordato è per sua natura un affare interno che non riguarda alcuna nazione o governo straniero, e come tale non è suscettibile di assumere un carattere internazionale; secondo, e piu importante, che, stipulando gli accordi del Laterano, ambedue le parti dichiararono la loro intenzione che il patto non dovesse essere subordinato ad alcuna garanzia internazionale. , Su questo punto non vi può essere il minimo dubbio. Pio XI spiegò ripetutamente per quali ragioni non chiese alcuna garanzia straniera, e Mus– solini dichiarò da parte sua, che l'esclusione di qualsi;c1sigaranzia estera era stata una condizione sine qua non dell'accordo. Disponendo di tali prove, il governo italiano del dopoguerra sarà piu che giustificato nel prendere la posizione che· il conferimento di una ga– ranzia internazionale agli accordi del Laterano li renderebbe automatica– mente nulli. A queste poche osservazioni dobbiamo aggiungere inoltre 365 Biblioteca Gino .Bianco

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