Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America ni basati sulla pubblica discussione e sulle decisio~i prese a maggioranza, invece di ricorrere ai trucchi nascosti della dittatura e alla violenza della guerra civile. Nello Stato democratico, non meno che in qualsiasi altro tipo di Stato, ·gli interessi costituiti cercherebbero di tirare i fili ·dietro le scene, di controllare la stampa, e di corrompere funzionari e uomini politici. Le istituzioni democratiche prendono gli uomini come sono. Esse non offrono una soluzione a tutti i mali. Esse non · sono che strumenti ado– perati dai popoli civili per discutere e risolvere i loro problemi, strumenti sempre preferibili alla guerra civile o ai regimi autoritari, che non sono altro che una guerra civile malcelata e costante. All'uomo che ha la .. capacità e la volontà di agire, le istituzioni democratiche danno il diritto di agire senza correre il pericolo di una repressione brutale; esse non pos– sono, tuttavia, assicurare la vittoria dell'uomo che non vuole agire e non sa come agire. Non è colpa delle istituzioni democratiche se la maggio– ranza dei cittadini non prende interesse alla vita pubblica, elegge rappre– sentanti che si lasciano corrompere, e preferisce leggere i giornali dema– gogici piuttosto che .quelli intelligenti. In ogni caso, un governo demo– cratico, comunque organizzato, offre maggiori ostacoli al dominio degli interessi costituiti che non un governo di tipo dispotico-oligarchico. Prova ne sia che, nqn appena compaiono sulla scena dei gruppi sociali capaci di utilizzare le istituzioni democratiche contro gli interessi costituiti, questi ultimi cercano di abolire le istituzioni democratiche e di sostituirvi un sistema di governo dispotico-oligarchico. Comunque sia, un fatto è chiaro. In uno Stato democratico il Parla– mento nazionale ed i parlamenti inferiori dovrebbero essere degli organi legislativi a cui la burocrazia governativa deve essere subordinata e non soltanto dei corpi consultivi, asserviti alla volontà di un dittatore o di una burocrazia governativa che tira i fili dietro le scene. Inoltre, tanto il Parlamento nazionale che i parlamenti inferiori dovrebbero essere libera– mente eletti: il Parlamento nazionale dal complesso dei cittadini, i parla– menti inferiori da quei gruppi sociali che sono specialmente interessati alla soluzione dei problemi che essi dovranno trattare. Infine, tutti i pro– blemi dovrebbero esser discussi pubblicamente e liberamente. Tale è il metodo essenziale della democrazia. Oltre a decentrare il lavoro legislativo tra un Parlamento superiore e molti parlamenti inferiori, vi è un'altra cosa da fare per rendere piu ·sana la vita politica italiana: ristabilire delle amministrazioni comunali non soltanto liberamente elette, ma anche rese realmente indipendenti dal governo centrale. Uno dei difetti maggiori del regime prefascista fu lo stretto controllo del Ministero degli Interni sulle amministrazioni locali. I Consigli comunali ed i sindaci erano eletti dai cittadini, ma il ministro degli Interni manteneva in ogni provincia un delegato chiamato "prefetto," che aveva il diritto di licenziare i sindaci e di sciogliere i Consigli comu– nali ogniqualvolta ritenesse la loro condotta poco soddisfacente. Non vi era ricorso contro i suoi abusi. E cos( il prefetto aveva la possibilità di far 354 BibliotecaGino Bianco

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