Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia In Italia la classe dei braccianti agricoli non è altrettanto numerosa. L'Italia ha certo bisogno di una riforma agraria, ma questa dev'essere progettata e compiuta in modo da migliorare le condizioni esistenti, e non a casaccio e in maniera rivoluzionaria. Le terre delle grandi proprietà che, come abbiamo già detto, vengono coltivate da affittuari e mezzadri e quelle dei grandi proprietari assenteisti dovrebbero diventare per legge proprietà di quegli stessi affittuari e mez~adri che le coltivano ora, con metodi da stabilirsi e tenendo conto delle condizioni locali. Altre terre egualmente disponibili dovrebbero essere divise fra i braccianti. Con tali misure non intendiamo suggerire addirittura la confisca delle proprietà private. La concessione di terre ad affittuari e braccianti che colti– vano il suolo con le proprie mani dovrebbe essere fatta a condizione che essi si impegnino per legge a pagare una certa somma annua al loro ex– proprietario. L'ammontare di questa somma. potrebbe essere calcolato in ogni singolo caso, prendendo come base il reddito medio ottenuto dal propri.etario durante gli ultimi dieci anni, e sottraendo poi dal totale la cifra media delle imposte dirette, pagate durante lo stesso periodo. Sic-· come le imposte dirette hanno raggiunto in questi ultimi anni un altis– simo livello, la somma annua dovuta dai nuovi ai vecchi proprietari risulterebbe modesta. Per effetto del parassitario e distruttivo regime fasci– sta la proprietà terriera è diventata assai poco redditizia e, talvolta, per– sino una passività per coloro che non sono coltivatori diretti. Stando co– s1 le cose, il proprietario terriero medio non dovrebbe opporre eccessi– va resistenza alla trasformazione del suo reddito dalla forma di fitto a quella di un compenso fisso, per piccolo che sia. D'altra parte, le condizioni degli ex-affittuari e mezzadri, divenuti proprietari, non sarebbero di molto migliorate finché le imposte rimanesse– ro al loro alto livello attuale. Diviene perciò necessario che il governo intervenga, non appena sia avvenuto il trasferim€nto della proprietà, abo– lisca l'imposta fondiaria statale sulla te'rra e diminuisca le imposte provinciali e comunali. Per non privare le amministrazioni locali delle loro maggiori risorse, il governo centrale dovrebbe rimborsarle, almeno in parte. Tali rim– borsi si effettuerebbero servendosi dei fondi ricavati, come abbiamo già spiegato, precisamente allo scopo di alleviare il peso delle imposte. Le suddette misure, e cioè! il trasferimento dei titoli di proprietà dai proprietari assenteisti ai contadini e la diminuzione dell'imposta fondiaria, varranno a far raddoppiare immediatamente la classe dei piccoli proprieta– ri, daranno a tutti costoro la sensazione di un grande miglioramento e di sicurezza, e ne faranno dei fidati sostenitori del regime repubblicano. Vi sono delle grandi proprietà che non potrebbèro essere spezzettate senza che il loro valore andasse perdu,to. Tale è il caso delle terre irrigue della bassa Lombardia e di alcune altre zone, che sono di solito date in fitto da uomini forniti di capitale, che sono nello stesso tempo degli esperti agrari e dirigono il lavoro eseguito da coloni e braccianti. Queste terre sono fra le meglio coltivate e le piu produttive del mondo. Dividerle 349 Biblioteca Gino Bianco

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