Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America ventura pazzesca - frutterà altri 6 miliardi di lire all'anno. Infine, le spese di polizia, che sono salite a non meno di 3 miliardi di lire all'anno sotto la dittatura fascista, dovrebbero essere ridotte ad un livello normale, e quello del 1922 potrebbe essere ritenuto normale. Diverrebbero cos1 dispo– nibili almeno altri 2 miliardi di lire. D'altra parte, sorgerebbero nuovi oneri. La riduzione dell'interesse sul debito nazionale da 30 a 6 miliardi di lire sconvolgerebbe i bilanci di tutte le opere pie e casse di risparmio locali, che sono state costrette dalla dittatura ad investire tutti i loro averi in titoli di Stato, e che falli– rebbero se i loro reqditi venissero ridotti dei quattro quinti. Il governo centrale dovrebbe compensarle per mezzo di sussidi. Questi potrebbero am– montare a non meno di 5 miliardi di lire. Vi è poi il problema dell'at– tuale peso schiacciante delle imposte, che dev'essere diminuito, se il pae- . se deve poter respirare, lavorare e risparmiare. Poi dovranno essere ripa– rate le ingenti distruzioni causate dai bombardamenti, ed il governo dovrà pagare per questo. Inoltre, si dovrà dedicare maggiore cura all'educa– zione nazionale a tutti i livelli. Ricordiamoci che una notevole proporzione della popolazione italiana meridionale è ancora analfabeta, perché non vi sono edifici scolastici ed insegnanti a sua disposizione. Nessuna rilevante riduzione sareqbe possibile negli altri servizi civili, poiché essi sono già stati ridotti al minimo. E finalmente, la previdenza sociale, che sotto la dittatura fascista non è stata che una facciata di parole e vanterie, con poco o nulla dietro di essa, deve divenire una realtà, se le classi lavoratrici do– vranno essere guadagnate al regime post-fascista. Tutto ciò significa che quanto sarà risparmiato di spese militari, coloniali e di polizia, dovrà es– sere destinato alla riduzione delle imposte, al mantenimento delle strade, alla bonifica delle terre, allo sviluppo dell'educazione e della previdenza sociale, ed al miglioramento degli altri servizi civili. Si può calcolare sicu– ramente che quando la repubblica democratica italiana avrà dedicato, delle attuali entrate annuali di 42 miliardi di lire, sei miliardi al servizio del de– bito nazionale, 5 miliardi alla riduzione delle imposte e 5 miliardi alle opere pie, Casse di risparmio e simili scopi, le rimarranno non piu di 26 miliardi di lire all'anno per provvedere alle prime necessità della po– polazione e per impedirle di cadere nella piu completa miseria. La re– pubblica italiana non nuoterà certo nell'abbondanza, ma nemmeno le sa- ~~ impossibile di camminare con passo prudente sul sentiero di una lenta ripresa. Questo sommario abbozzo di un piano finanziario potrà sembrare troppo semplice e troppo ottimista a coloro che hanno familiarità con gli infiniti e difficili problemi della finanza statale, delle imposte e con tutte le complicazioni inerenti a qualsiasi sistema di economia nazionale. Noi ci rendiamo conto che gli specialisti potranno sollevare delle obiezioni e forse proporre piani migliori. Suggerendo queste poche idee generali sulle finanze statali dell'Italia post-bellica, desideriamo soltanto esporre ai lettori la nostra opinione che, sebbene il fallimento sarà- la triste eredità ricevuta 342 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=