Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America È possibile credere che gli italiani di Gorizia, di Trieste e dell'Istria vorrebbero lasciare le loro case e i loro affari per andare dove? Che ter– ritorio darebbe loro la Jugoslavia, mentre gli slavi della campagna o gli uomini politici di Belgrado, Zagabria e Lubiana si stabilirebbero nelle case e nelle botteghe degli italiani emigrati? Il problema della nazionalità frammiste esiste in tutti i territori d'Eu– ropa tra il Baltico e l'Adriatico al Nord, l'Egeo ed il Mar Nero al Sud. Esso non può essere risolto col metodo dello scambio delle popolazioni. Può essere risolto solo col metodo che ha dato buoni risultati in Svizzera e negli Stati Uniti: concedendo uguali diritti personali e politici ad ognu– no, indipendentemente dalla nazionalità. Nel caso degli italiani e degli slavi della Venezia Giulia, esso potrebbe essere risolto in modo sod– disfacente se fossero rispettate quattro condizioni: 1) il massimo auto- governo possibile dovrebbe essere concesso ad ogni Comune, in modo da lasciare gli slavi liberi di amministrare le proprie comunità rurali, e gli italiani le proprie città (lo stesso autogoverno dovrà essere concesso ai Comuni in tutta Italia, come vedremo piu avanti); 2) nei Comuni dove italiani e slavi sono frammisti, ad ogni gruppo dovrebbe essere permesso di mantenere le proprie scuole, pagando le tasse scolastiche ad un proprio ufficio scolastico, cosicché vi sarebbero due distinti uffici scolastici nello stesso comune, e nessuno slavo sarebbe costretto a mantenere le scuole italiane col suo denaro, e viceversa; 3) l'intero territorio dovrebbe essere am– ministrato da due differenti enti provinciali, per quegli affari che possono essere divisi; per quelli in cui tale divisione non è praticabile (come la costruzione ed il mantenimento delle strade principali, dei servizi igienici, ecc.) l'amministrazione dovrebbe essere affidata ad un comitato misto, composto di un eguale numero di membri delegati da ciascuno dei due enti provinciali; 4) un corpo di arbitri, scelti dalla Corte di Giustizia In– ternazionale dell'Aia, escludendone sia gli italiani che gli jugoslavi, do– vrebbe essere nominato per risolvere sul posto le questioni col buon senso. Inizialmente questo sistema non funzionerebbe senza difficoltà. Il governo fascista, maltrattando gli slavi in modo brutale, ha aggravato un problema la cui soluzione può essere agevolata soltanto da un regime di giustizia per tutti, sia italiani che slavi. Durante quest'ultima genera– zione si sono creati degli odii che solo il tempo può guarire. Ma se verrà posto fine alle violenze e alle rappresaglie il tempo potrà cominciare ·a svolgere la sua azione risanatrice. Il sistema amministrativo che risolverebbe il problema di una coe– sistenza pacifica italo-slava nella Venezia Giulia, risolverebbe lo stesso problema per la città di Fiume, la città di Zara ed i piccoli nuclei ita– liani· sparsi· lungo la costa dalmata. La soluzione di questi piccoli problemi locali verrebbe affrettata se l'Italia e la Jugoslavia fossero associate nella stessa unione doganale, 'co– sicché la frontiera italo-jugoslava non sarebbe piu un confine politico ed economico, ma semplicemente un confine amministrativo. Si potrebbe al- 332 BibliotecaGino Bianco

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