Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia governo tedesco. Il governo tedesco s'impegnò a rimborsare gli evacuati con delle obbligazioni. Non si sa dove Hitler abbia sistemato la gente che lasciò il Tirolo meridionale, o se e come egli li abbia pagati per i loro averi perduti; tuttavia, non vi è dubbio che egli abbia ottenuto il pieno valore delle loro proprietà col prezw pagato dall'Italia. Siccome l'evacuazione non fu un Diktat imposto da una potenza vinci– trice ad una potenza vinta, bens1 il risultato di un accordo sancito d~ un plebiscito, e siccome la Germania fu interamente compensata per le proprietà di coloro che emigrarono liberamente, si è inclini a pensare che la questione può essere considerata risolta. Fu senza dubbio un mercato cinico, che inflisse grandi sofferenze alla popolazione, ma riaprire la questione provocherebbe turbamenti e complicazioni politiche ed economiche an– cora maggiori. Dovrebbe essere permesso a coloro che emigrarono di pro– pria volontà, di tornare a ricomprare le loro terre, i loro negozi e le loro case, per cui l'Italia h~ già pagato un prezzo equo? E gli italiani che le hanno occupate dovrebbero essere costretti a rivenderle? Il problema· della frontiera ùrilo-jugoislava è molto piu complicato. Ogni italiano che non sia accecato dalla brama nazionalistica di acqui– sizioni territoriali (che è affatto diversa dalla coscienza nazionale) deve am– mettere che ad est delle città di Gorizia e di Trieste e nella parte orien– tale dell'Istria, - cioè oltre la Selva di Ternova (Trnovaski Gozo) ed i Monti· della Vena (Porgorse Ucke Gore) - vive una popolazione com– patta di circa 250.000 slavi. Essi vogliono, ed hanno il diritto, di stac– carsi dall'Italia e di unirsi alla Jugoslavia. Questo non è territorio nazio– nale italiano, ma slavo. Rimane la parte occidentale della Venezia Giu– lia. Essa comprende le città italiane di Gorizia, Trieste e dell'Istria Occi– dentale, ed i distretti rurali che sono slavi, ma che non possono essere staccati dalle città. In questa regione circa 400.000 italiani e circa 400.000 slavi sono inestricabilmente frammisti. Questo è un territorio misto italo– slavo. Dovrebbe detto territorio essere trasferito dall'Italia alla Jugoslavia? Potrebbe qualsiasi uomo ragionevole aspettarsi che una città come Trie– ste, di circa 300.000 abitanti, fra cui non piu di 60 mila slavi, che vivono per lo piu alla periferia, venga governata dalla minoranza slava dei suoi sobborghi e dai contadini slavi sparsi tra i suoi .dintorni sassosi e scarsamente popolati? Potrebbe qualsiasi uomo ragionevole aspettarsi che i contadini slavi assimilino i nuclei italiani raccolti nelle città di Go– rizia e di Trieste ed in quelle dell'Istria? L'idea dello scambio delle popolazioni ha guatlagnato terreno in questi ultimi anni, non solo nella Germania ·nazista, ma anche fra i governi in esilio. Hitler sta conquistando le menti degli uomini politici in esilio prima che essi tornino nei loro paesi. Ma lo scambio d6lle popolazioni, se non è liberamente accettato dagli interessati, significa né piu né meno che l'espulsione brutale e barbara di minoranze, e perfino di maggioranze._ 331 BibliotecaGino Bianco

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