Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America sco (almeno .fino ad ora) l'ha pensato. I. trattati di pace fatti dal go– verno tedesco colla Russia a Brest-Litowsk e colla Romania a Bucarest nel 1918 furono "imposti." Nel 1919, anche se le potenze antitedesche avessero concesso ai plenipotenziari tedeschi a Versailles maggior tempo per formulare delle controproposte, ed anche se essi avessero acconsentito a maggiori mutamenti nelle condizioni originarie, il Trattato di Versailles sa– rebbe rimasto un Diktat. I rapporti della Germania col resto dell'Europa dopo il 1938 ed i rapporti fra Italia Grecia e J ugo~lavia dal 1941 in poi non sono stati che una serie di paci imposte. Una pace "imposta" può essere saggia o meno. Nel 1866 Bismarck "impose" una pace saggia all'Austria, che non lasciò strascichi o rancori. Nel 1871 egli "impose" una pace poco saggia alla Francia e fece s1 che la questione dell'Alsazia Lorena restasse come una ferita aperta. Ambedue queste paci furono tuttavia "imposte." Lasciamo perciò da par– te l'illusione che non dovrebbe esservi una resa incondizionata politica dopo quella militare. Quel che importa è che la pace sia una pace saggia, che non getti i semi di un odio permanente, e che la gente onesta di tutti i paesi possa considerarla giusta e degna di essere conservata contro qualsiasi forza che miri alla sua distruzione. N atu.ralmente, i nazisti tede– schi ed i fasci~ti italiani non saranno mai contenti, neppure del trattato di pace piu generoso. Ma giacché qualcuno deve pure restare scontento, è meglio che lo siano loro. Supponiamo ora che i capi delle potenze vittoriose non siano acce– cati dalla passione della vendetta e che essi intendano dare una soluzione ai problemi posti dalla guerra attuale. Quali condizioni di pace vorranno allora imporre al popolo italiano? La, colpa della guerra. - Le Nazioni Unite non potranno essere respon– sabili delle rappresaglie che i nazisti tedeschi ed i fascisti italiani dovranno subire nei paesi occupati e nei propri paesi, quando crollerà la macchina militare nazifascista. Ma una volta terminato lo sconvolgimento dell'imme– diato dopoguerra, i funzionari fascisti (sia civili che militari) responsabili dei delitti commessi nei territotj. occupati, dovrebbero essere consegnati ai governi dei paesi nei quali furono commessi quei delitti, per essere legalmente processati e condannati a meno che gli italiani stessi nel frat– tempo non ne abbiano già fatto giustizia sommaria. In nessun caso la massa del popolo italiano dovrebbe essere ritenuta responsabile per i reati dei fun– zionari fascisti. Riparazioni. - Entro i limiti delle loro possibilità gli italiani dovranno pagare .riparazioni per i danni materiali arrecati e i saccheggi perpetrati nei territori occupati. Certo, gli italiani non potranno pagare né in oro né in materie prime. Essi dovranno pagare col lavoro. I cantieri navali italiani, che sono fra i migliori del mondo, potrebbero venire impegnati per alcuni anni a costruire un certo numero di navi mercantili. Le potenze vinci- 328 BibliotecaGino Bianco

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