Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

LA sorte dell'Italia discorsi del presidente Roosevelt, gli abbiamo garantito che il fascismo sa– rebbe stato distrutto e che sulle sue rovine sàrebbe stata edificata una vera democrazia. Ma allo stesso tempo gli abbiamo fatto sapere che noi condividiamo gli ideali e i propositi del Vaticano e facciamo causa comune con esso, ossia ci uniamo ad una istituzione che notoriamente appoggia la monarchia e desidera un regime reazionario clerico-fascista. Quan– do l'Arcivescovo Spellman andò a Roma, i commentatori ufficiali della radio cessarono completamente i loro attacchi a Mussolini e al fascismo e limitarono i loro programmi alle notizie del giorno senza commento. È logico pensare che le radiotrasmissioni obbedivano a precise istruzioni. Queste . azioni contraddittorie facevano forse parte di quelli che il si– gnor Welles definf come "fatti superficiali nel corso di attuazione della nostra vera politica? " In effetti, il loro risultato immediato fu quello di creare uno stato di confusione e di apprensione tale da paralizzare il popolo italiano, e in ispecie le forze antifasciste. E questo stato di confu– sione ha finito per giovare ai comunisti i quali ripongono le loro speranze di successo proprio in una situazione di caos e di confusione dei gruppi antifascisti nel momento della crisi. Bisogna fare uno sforzo per convincere il popolo italiano, con i fatti piu che con dichiarazioni vaghe e generiche, che le nostre solenni· pro– messe circa la libertà e le istituzioni democratiche da istituirsi dopo la guerra saranno fedelmente mantenute. Dobbiamo ravvivare la sua fede e la sua fiducia, che furono scosse dall'equivoco di Darlan, e ancor piu dalle nostre sinistre trattative dietro le quinte con gli uoIJlini politici fascisti attraverso la mediazione del Vaticano, e dal nostro associarci ai generali fascisti. Se le nostre intenzioni sono pure, come noi pretendiamo, e se ve– ramente intendiamo quello che diciamo sulla libertà e democrazia, per– ché non rassicuriamo il popolo italiano circa il suo futuro? Diciamogli francan1ente che per amore della pace mondiale noi non tollereremo in Italia lo stabilirsi di qualsiasi dittatura militare o di partito, rossa, bianca o nera: diciamogli che, a parte questo, non abbiamo alcun interesse a mantenere al potere la monarchia dei Savoia, se esso vorrà liberarsene. Di– ciamogli pure che non abbiamo alcun interesse circa le sue relazioni con la Chiesa purché siano pienamente garantite a tutti le libertà di coscienza, di religione e di associazione. Una volta che avremo riguadagnato la fiducia del popolo italiano po- , tremo aspettarci la sua piena collaborazione quando verrà l'ora della crisi. Suggerimenti e istruzioni pratiche su quello che vorremmo che gli italiani facessero po~ebbero allora esser dati per radio, o per mezzo di volantini get– tati dal cielo o spediti con altri mezzi. Metodi per avvertire il popolo, simili a quelli che sono stati usati dagli inglesi o dai francesi liberi in Francia, potrebbero essere facilmente usati· in Italia anche su scala piu vasta. Il temibile pericolo di una rivoluzione sanguinosa dopo il crollo del fascismo verrebbe cosf ridotto al minimo. Ogni disegno di complotto per 321 Biblioteca Gino Bianco

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