Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

.. L'Italia vista dall'America versità e in altri istituti di alta cultura presenta aspetti diversi. Alcuni provengono da famiglie reazionarie imbevute di idee fasciste, ma molti altri provengono da famiglie di professionisti che al fascismo hanno aderito solo esteriormente. Gli anni di studio nelle scuole secondarie hanno quasi sempre lasciato una impronta profonda sulle loro menti e sul loro carattere. Tuttavia, quando hanno raggiunto l'università ed hanno cominciato ad allargare gli orizzonti delle loro conoscenze e a pensare per proprio conto, essi attraversano, quasi sempre, una crisi morale e in– tellettuale. I piu intelligenti e moralmente sani, una volta che hanno avuto occasione di apprendere la storia da fonti non esclusivamente fasciste, reagiscono violentemente contro l'istruzione precedentemente ricevuta. Es– si sono indotti non solo ad odiare il fascismo, ma, se se ne presenta l'oc– casione, ad organizzare dei gruppi clandestini antifascisti. Già nel 1932 si scoprf che un gruppo di studenti dell'Università di Torino appar- • teneva alla società segreta Giusti.zia e Libertà. Furono arrestati e processati dal Tribunale Speciale fascista e si comportarono eroicamente. Tuttavia, la massa degli studenti, per quanto alcuni di essi abbiano perduto la loro ingenua fede nella grandezza del fascismo e abbiano scoperto il vuoto dell'ideologia fascista, sono incapaci di liberarsi comple– tamente .dai pregiudizi contro la libertà e la democrazia assorbiti nelle scuole fasciste. Questo misto di delusione e di pregiudizi li porta spesso a diventare degli opportunisti scettici e cinici. Sanno che sotto il fascismo le carriere professionali, i successi personali e la ricchezza dipendono esclu– sivamente dalla tessera fascista e dalla professione di fede fascista. Non vedono alcuna via d'uscita e neppure la cercano attivamente. Nel 1938 uno degli autori di questo libro,1 che aveva avuto modo di raccogliere un gran numero di prove dell'odio contro il fascismo diffuso tra i giovani italiani, poté riassumere il risultato delle sue ricerche nelle parole seguenti, che valgono ancora piu per oggi: Tra i giovani che sono cresciuti per quindici anni nell'atmosfera fascista e che ora entrano all'Università c'è un gran senso di irrequietezza, un senso di dignità offesa che è di cattivo augurio per la dittatura. Io non sono abituato a farmi delle illusioni, ma ho ricavato questo fatto da molte fonti di informazione, ciascuna indipendente dall'altra e tanto degne di fiducia da non lasciare ombra di dubbio. Fra questi strati della gioventu italiana che sono piu vivi ed attivi il fascismo ha perduto la partita. Anche fra coloro che si dicono fascisti, sono pochi i giovani che hanno una fede sincera e sono pronti al sa– crificio. La maggior parte è cinica. Legano l'asino dove vuole il padrone, ma non faranno mai nulla per difendere sia l'asino che il padrone. Se questo è lo stato d'animo degli studenti universitari che per tanti anni sono stati tenuti sotto pressione nelle scuole fasciste possiamo essere certi che qualcosa di piu vasto e piu profondo ancora - qualcosa di cui non sappiamo niente e che potrà svilupparsi in direzioni che non possiamo preve– dere - sta fermentando fra le grandi moltitudini che nelle città e nelle campagne si sottraggono all'influenza della scuola e le cui condizioni di vita sono diventate tragiche. Uno degli aspetti piu sorprendenti della vita italiana odierna è che dopo sedici anni di vittorie i fascisti hanno paura. Essi hanno in mano tutte le leve di comando. Non è pos– sibile organizzare un'opposizione in un paese nel quale nessuno può parlare di politica . 1 Qui Salvemini allude a se stesso. 310 BibliotecaGino Bianco

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