Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La, sorte dell'Italia importanza, non potrà e non vorrà mai assumere alcuna responsabilità poli– tica per la loro riuscita o il loro fallimento? Vorremmo poter dare una risposta soddisfacente a questa domanda. Vorremmo sapere con sicurezza attraverso quale processo mentale il Presidente Roosevelt sarebbe giunto alla conclusione che le opinioni e gli interessi del Vaticano coincidono con quelli degli 'Stati Uniti. Forse la prima idea che si presenta a chiunque conosca la realtà della politica americana è che inizialmente queste trattative con il Vaticano furono con– sigliate da un motivo di convenienza politica. Il potere politico della Chiesa cattolica è straordinariamente cresciuto da noi negli ultimi anni, ed è diventato rumoroso e aggressivo. Gli uomini politici sia del partito democratico che di quello repubblicano lo temono. Il New Deal del Pre– sidente Roosevelt non incontrò l'approvazione dell'alto e basso clero cat– tolico, ed il rifiuto della gerarchia cattolica di far tacere Padre Coughlin e di far cessare i suoi attacchi personali contro il Presidente Roosevelt, dovettero causare qualche preoccupazione alla Casa Bianca. Urta politica di concessioni parve indicata. Il blocco americano contro la Spagna re– pubblicana tu il primo ·passo su questo terreno sdrucciolevole. Come al solito, questa concessione servf solo a fare aumentare l'appetito dei cattolici. Quando il Presidente Roosevelt, prevedendo che la crisi europea avrebbe finito per trascinare nel baratro buona parte del mondo, cominciò ad accelerare la sua politica di preparativi militari e di aiuti alla Gran. Bretagna, si trovò di fronte alla compatta opposizione dell'episcopato cat– tolico americano, del basso clero, e di vasti gruppi di cattolici. L'idea di annodare un aperto legame di amicizia con il Vaticano dovette in tali circostanze apparire come un colpo maestro di strategia politica, in quanto sarebbe non solo servito a sconfiggere l'isolazionismo cattolico, ma anche a conquistare al governo il voto dei cattolici. Abbiamo però visto che l'opposizione cattolica non diminuf, ed anzi assunse una forma ancora piu acuta quando si trattò di inviare gli aiuti alla Russia, e non scomparve completamente neppure dopo Pearl Harbour. Né, a giudicare dai risultati delle elezioni del 1942, sembra che il Presidente Roosevelt sia riuscito ad assicurarsi il voto cattolico. 18 Lo otterrà quando tenterà di farsi rieleggere per una quarta volta? Tuttavia, la convenienza politica, soprattutto se non coronata da grande successo, non appare sufficiente a spiegare questa politica del go– verno. Il Presidente Roosevelt si è spinto tanto oltre nelle trattative con il Vaticano, da far pensare che, nel perseguire questa politica, egli sia stato spinto da un personale convincimento. Ed abbiamo ragione di supporre che egli creda sinceramente che la strada da lui seguita sia la migliore sia per i paesi europei, che per l'Italia e per gli interessi americani. · E una tale convinzione, in un uomo di Stato abile ed intelligente 18 Nelle elezioni al Congresso di Wasl,lington del 1942, i repubblicani aumentarono del 30% il loro numero alla Camera dei Rappresentanti, cosa che dette loro la speranza di poter riguadagnare la Presidenza nel 1944. Viceversa Reosevelt fu poi rieletto per la quarta volta. · 295 BibliotecaGino Bianco

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