Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America E veniamo ora al caso di Otto d'Asburgo. Non è un segreto che il Vaticano ha sempre rimpianto la scomparsa della monarchia degli Asbur– go nell'Austria-Ungheria. L'impero austriaco era il baluardo del cattolicesi– mo nell'Europa centrale, il solo impero in cui la Chiesa fosse ancora in possesso di diritti cospicui, e dove, malgrado la frequente politica di in– gerenza degli imperatori in materia religiosa, la religione cattolica era atti– vamente protetta e favorita dallo Stato. La ricostruzione dell'impero de– gli Asburgo è stata considerata dalla Santa Sede come una barriera neces– saria contro l'espansione del protestantesimo dal nord, del comunismo dal– l'est, e dell'ortodossia greca dal sud. Dal punto di vista degli interessi cattolici questo è un problema vitale. Ma le ragioni per cui gli Stati Uniti dovrebbero incoraggiare le speranze del pretendente asburgico ed aiutarlo a tornare alla ribalta costi– tuiscono un altro mistero diplomatico. Subito dopo lo sbarco delle nostre truppe nell'Africa del Nord venne annunciato che il Ministro della Guer– ra Stimson aveva ufficialmente accettato l'offerta fatta da Otto di Asburgo di reclutare una legione austriaca in America. Quando il Ministro Stimson dovette rispondere al coro di proteste suscitate da questo passo, forni: delle spiegazioni in cui evidentemente egli stesso non credeva. In realtà Otto aveva preso l'iniziativa con l'appoggio degli Stati Uniti, e nessuna attenuazione poteva mascherare il vero significato del gesto. Il Dipartimen– to di Stato declinò ogni responsabilità nell'affare: evidentemente la de– c1s10ne era provenuta dal Presidente Roosevelt, che aveva agito, tramite il Ministro della Guerra, in qualità di comandante in capo delle forze ar– mate degli Stati Uniti. Questa azione del Ministero della guerra ebbe luogo, come abbiamo già notato, subito dopo lo sbarco nell'Africa del Nord, che a sua volta era avvenuto poco dopo la missione di Taylor presso il Vaticano. Furono questi avvenimenti connessi tra loro? La comparsa sulla scena di Otto fu forse il prezzo pagato dagli Stati Uniti per qualche favore ricevuto dal Vaticano? O si trattò di un gesto fatto per calmare l'irritazione di Pio XII ed i suoi timori per i nostri stretti rapporti e per la collaborazione con la Russia sovietica? Molto probabilmente quest'ultimo fu il vero motivo che spinse i saggi di Washington a fare un tal passo. Il suo significato è evidente. Forse un giorno Taylor ci racconterà fino a che punto· egli impegnò gli Stati Uniti ad appoggiare la restaurazione dell'Impero degli Asburgo, una questione cos1 pregna d'importanti conseguenze per tutta l'Europa. Fra tutti i problemi della ricostruzione postbellica dell'Europa, quello che preoccupa maggiormente la Santa Sede è la sorte dell'Italia. Fallito il tentativo di tener fuori dalla guerra il regime fascista e quello di rag– giungere una pace di compromesso, dopo le sconfitte italiane in Grecia Cirenaica ed Etiopia, quando divenne evidente l'inevitabilità di una guerra di logoramento, la Santa Sede cominciò a nutrire, e forse anche ad alimentare insieme al Foreign Office di Londra e al nostro Dipartimento 290 BibliotecaGino Bianco

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