Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia e alterando la moralità di quanto si stava facendo" (settembre 1936). Ac– cennando nello stesso discorso ai lealisti repubblicani, che furono ritenuti responsabili dell'incendio di chiese e dell'assassinio di preti, il Papa disse che egli poteva fare una sola cosa: "amarli di un amore speciale, gene- cl 11 . ' d 11 . " " 1 " rato a a p1eta e a a compass10ne e... pregare per oro. Pio XII ha poi avuto tutto il tempo e il modo di rendersi personal– mente conto se i dubbi del suo predecessore circa le intenzioni dei cro– ciati fossero giustificati, e se la moralità di quanto fu fatto è stata all'al– tezza delle aspettative. Evidentemente il Papa attuale trova che· Franco va benone, che la Spagna è un modello di ordine e di disciplina, che il po– polo è felice, ben nutrito, e prospero, e che tutte le virtu cristiane vi sono praticate sotto la paterna guida della Chiesa. Infatti, Franco ha re– stituito ai gesuiti e agli altri ordini religiosi tutti i loro antichi possessi diritti e privilegi ed ha posto nuovamente sotto il loro controllo le scuo– le. Inoltre, egli ha restituito ai grandi proprietari le terre che un tempo possedevano, ha dichiarato fuori legge la massoneria, ha espulso i mis– sionari protestanti, ed ha vietato le manifestazioni pubbliche di ogni culto diverso da quello cattolico. Era quindi comprensibile che fin dall'inizio del suo pontificato papa Pio XII mostrasse la sua assoluta fiducia e il suo grande affetto per il dittatore spagnolo, e per tutti quelli che lo avevano aiutato a conseguire la vittoria. Poco dopo la sua elezione, in una radiotrasmissione alla Spa– gna del 16 aprile 1939, Pio XII espresse i suoi sentimenti in tono quasi lirico: La pace e la vittoria sono state concesse da Dio alla Spagna ... il che ha dato ora ai proseliti dell'ateismo materialistico dei nostri tempi la piu alta riprova di come, al di sopra di tutto, restino i valori eterni della religione e dello Spirito. Come il "valore eterno della religione e dello Spirito" avesse potuto avere la sua "piu alta riprova" nel corso di una guerra civile e dei quattro anni successivi di fucilazioni di centinaia di prigionieri Sua Santità non ce lo ha spiegato. Quanto ai lealisti, Pio XII, essendo di una tempra piu severa del suo predecessore, invitò Franco a "usare giustizia verso il delitto e una ge– nerosa benevolenza verso coloro che erano stati traviati." Ma poiché agli occhi di Franco, tutti i lealisti senza distinzione erano dei criminali, vi fu ben poco posto per dimostrare quella "generosa benevolenza" racco– mandata dal Santo Padre. L'l 1 giugno 1939 Pio XII salutò in Vaticano tremila soldati di Fran– co che erano giunti in Italia per partecipare ad una n;ianifestazione insie– me ai loro camerati fascisti. Essi erano accompagnati dal grande amico di Hitler e di Mussolini, Serrano Sufier. 14 Il Papa disse loro che avevano combattuto per "il trionfo degli ideali cristiani" e che gli avevano procu- 14 Serrano Sufier, cognato del generale Franco, ·fu nominato nel gennaio 1938 segretario gene– rale della Falange spagnola. 285 BibliotecaGino Bianco

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